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L'assistente sociale tutto pepe

Regia di Nando Cicero vedi scheda film

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La recensione su L'assistente sociale tutto pepe

di maso
8 stelle

 

 

Nadia superstar è protagonista come non mai in questo autentico trash movie del filone soft core che si isola un po' dalla solita trama scolastica perchè incentrato sulle attività sociali della protagonista in una borgata del litorale laziale dove cerca di redimere una combriccola di innocui truffatori pasticcioni formata dal Gratta/Montagnani, Monsignore/Fiorentini, Lacrima /Terzo e Bellamì/Voyagis ma in realtà ha la valenza al femminile del quinto elemento del A-Team all'italiana in chiave comico demenziale.

La monnezza che riempie le strade della favela dove vivono i quattro protagonisti è una miniera d'oro in confronto alla struttura di questo film in cui si alternano situazioni e generi infilate nella "trama" principale come olive in un calzone già chiuso: video sequenze di esibizioni on stage della Cassini fatte con una cinepresa acquistata alla liquidazione della RKO, talmente scadenti a livello qualitativo dell'immagine che non si capisce se siano state fatte per questo film o le abbiano riesumate da qualche vecchia esibizione di Nadia superstar, il tutto per esporre i sogni dell'assistente sociale tutto pepe del titolo che dovrebbero essere realizzati dalla maga in canoa in abiti da mia Africa interpretata da Irene Papas incastrata in questa produzione ovviamente non per motivazioni artistiche, il musicarello e la favola si inseriscono quindi in una pasticciatissima storia che però è talmente leggera e divertente che si segue che è una bellezza.....quella della Cassini.

Nando Cicero la riprende in ogni maniera possibile e Nadia ci sbatte in faccia il suo leggendario lato B con sfacciata ostinazione: due minuti e via doccia con nudo integrale, mezzoretta e skin deep in spiaggia, altri dieci minuti e via di passerella in perizoma viola a bordo piscina in una scena onirica per allupati cronici con tuffo carpiato e conseguente riemersione con tetta sinistra non contenuta dall'attillato bikini, pedalata energica per le vie di Roma con pioggia di apprezzamenti dei passanti tipo "A tutta bbona...,viè qua che t'alleno io......", da questo punto di vista il film è un capolavoro perchè Nadia era un capolavoro e Yorgo Voyagis non se la fece scappare, nelle molte scene che li vedono insieme emerge la tenerezza fra i due che indubbiamente erano una bella coppia.

Il resto è tutto Nino Terzo in un ruolo devastante, si chiama Lacrima perchè di mestiere fa quello che piange a pagamento ai funerali, 2000 Lire ogni mezz'ora, e già il suo fiotto singhiozzato fa piangere dal ridere anche noi, ma la sequenza che veramente rischia di far schiattare lo spettatore dalle risate è quella della rapina in banca dove gli si inceppa l'arma segreta dalla paura ma quando si sblocca il culo gli diventa una mitragliatrice.

Trash a livelli cosmici ma sto ancora ridendo alle scoregge e le lacrime di Nino Terzo e come ben si sa Nadia Cassini è uno spettacolo con il tailleur celeste, con i jeans attillati, col sandalo e il pantaloncino, la canotta e il cappellino, si doppia da sola con l'accento yankee marcatissimo e con quei due trampoli che aveva è un mito anche oggi che è diventata nonna.

 

 Nadia superstar 

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