La recensione su The Fighters - Addestramento di vita

di alan smithee

5 stelle

CANNES 2014 - QUINZAINE

Opera prima del giovane francese Thomas Cailley, Les combattants è l'asso pigliatutto della Quinzaine di quest'anno. E passi l'anno scorso per lo spassoso e riuscitissimo "Les garcons et Guillaume à table" (da noi più scialbamente Tutto sua madre), ma assegnare tre riconoscimenti su quattro a questo filmetto fragile e acerbo mi pare un pò un affronto che si può superare solo pensando che i premi non sono da considerarsi come un confronto tra i vari film della rassegna, dato che la Quinzaine non vuole né prevede alcuna competizione tra le sue opere. Personalmente considero Les combattants il film più modesto di tutta la rassegna: a caldo, al momento del post seguito alla visione del film, e dunque ben prima di sapere dei riconoscimenti di cui avrebbe beneficiato, definii la pellicola come "il solito film francese imbucato e sospinto che i membri selezionatori della Quinzaine mai avrebbero incluso nella rassegna se avesse battuto altre bandiere, prima fra tutte quella italiana, sempre più una rarità in questo ambito". Vero è che sia per il giovane e simpatico regista, che per tutto il giovane ed accattivante cast presente in una sala gremita che più non si potrebbe, gli applausi paiono convinti e calorosi.

Ma il filmetto a mio avviso resta insulso e banalotto: storia di un amore contrastato tra un giovane ventenne artigiano del legno, il piccoletto biondino Arnaud, che manda avanti una impresa familiare assieme al fratello poco più anziano ed una bella ragazzona dal fisico prorompente: l'incontro con la bellissima e “strana” Madeleine, statuaria coetanea appartenente ad una famiglia benestante a cui i due fratelli eseguono un lavoro di pavimentazione e soppalcatura del giardino, determina per il ragazzo una svolta alla routine di ogni giorno fatta di lavoro e svago con i soliti buffi e camerateschi amici .

Intanto i due si frequntano e Arnaud viene convinto a seguire un corso di sopravvivenza che l'esercito pubblicizza ed organizza poco distante, nel sud della Francia. Un'amore contrastato da caratteri antitetici, tra teorie balzane su tecniche di forza e sopravvivenza miste a teorie nefaste sulla fine del mondo che inquietano la ragazza e lasciano indifferente il ragazzo, decisamente più solare, sereno e più propenso a lasciarsi dstrarre dalla bellezza travolgente della sua bizzarra e scostante amica. Un campo di sopravvivenza li metterà alla prova.

Banale e senza un vero filo conduttore, infarcito di situazioni macchiettistiche da caserma soprattutto quando si affronta l'argomento del campo di sopravvivenza con la disciplina imposta dai superiori e gli allenamenti a cui devono sottoporsi le reclute. il film si segnala solo e più che altro per la simpatia contagiosa di parte della gioventù che lo popola senza interpretarlo veramente, e per la prorompente bellezza appena sbocciata e turgida di Adèle Haenel, una interprete che potremmo rivedere, magari come musa ispiratrice di qualche regista un po' più esperto, e forte di una vicenda anche solo un po' più strutturata e meno da "cuore di panna" come questa qui, decisamente fastidiosa.

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