Regia di Kazuchika Kise vedi scheda film
Ghost in the Shell: Arise segna un punto di ripartenza, un terzo inizio dopo i film di Mamoru Oshii e la serie tv Ghost in the Shell: Stand Alone Complex, e racconta le origini della Sezione 9, capitanata dalla cyborg integrale Motoko Kusanagi agli ordini del maestro d’intrighi Aramaki. Si tratta di una serie di quattro OAV, ossia film d’animazione per il mercato home video, che hanno avuto in Giappone anche un limitato passaggio nelle sale. Al momento ne sono usciti solo due da un’ora ciascuno e la proiezione li comprende entrambi, del resto le vicende sono legate da una doppia trama orizzontale: da una parte Motoko viene reclutata e deve scegliere i membri della squadra, dall’altra il virus FireStarter causa vari problemi informatici, fino a entrare nella percezione e nelle memorie dei cyborg e delle intelligenze artificiali. Il primo episodio, Ghost Pain, vede Motoko cercare di risolvere un caso di omicidio legato a un arsenale di robot detti mine mobili, simili ad acrobatiche ballerine kamikaze. Il secondo, Ghost Whisper, racconta di un complotto terroristico in cui l’altro personaggio più amato della saga, il cyborg Batou, è a sua volta vittima di memorie alterate. Il tema transumano dell’hackeraggio dell’anima è movimentato da molte buone scene d’azione, ma i dialoghi prolissi e a volte oscuri (come spesso in Ghost in the Shell) sono solo per spettatori pronti alla sfida mentale.
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