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Anomalisa

Regia di Duke Johnson, Charlie Kaufman vedi scheda film

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La recensione su Anomalisa

di tobanis
6 stelle

Pensavo un po' meglio. Film strano, ma non per questo bello.

E’ strana questa animazione, non sono sicuramente i soliti disegni animati, ma le persone appaiono più come pupazzi o burattini senza fili. Il protagonista, una persona popolare che sta andando a un convegno, è a un passo dalla depressione. Le persone gli paiono tutte uguali, tutto gli appare noioso e senza senso. La realtà è che, te ne accorgi presto, veramente le persone sono tutte uguali, e che le donne parlano con voce maschile: per dare ancora di più questo senso di invarianza, infatti, tutte le voci, tranne quella del protagonista, sono dello stesso doppiatore. In hotel incontra una ragazza, che ha un viso differente dalle altre e pure lei ha una sua voce (dunque i doppiatori in tutto sono tre: protagonista, lei, il resto), una specie di anomalia, come viene sottolineato, e poiché si chiama Lisa, Anomalisa, da cui il titolo.

Il film è per adulti, per i temi trattati e per le scene, anche di sesso. Non mi ha entusiasmato, sia per il ritmo troppo lento, sia per questa elementare scelta (le persone sono tutte uguali? Ok, facciamole veramente tutte uguali, con la stessa voce), sia per altri riferimenti che vogliono essere geniali, ma vengono subito scoperti. L’hotel ad esempio è il Fregoli: un nome che ricorda subito il nostro celeberrimo trasformista di inizio secolo, quasi a significare che è vero, vedi tanti personaggi, ma sotto c’è sempre la stessa persona (il Fregoli, appunto).

Fatto sta che invece il film è piaciuto molto alla critica e anche il pubblico non ha disprezzato: io invece sono per una sufficienza, pure apprezzando l’originalità della cosa. Costi e incassi nulli, o giù di lì; era in concorso a Venezia, dove vinse il Leone d’argento – premio della giuria, battuto dal film Ti guardo, che non ho visto. Finì anche nella cinquina per gli Oscar (animazione), battuto da quel gioiellino di Inside out.

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