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Anomalisa

Regia di Duke Johnson, Charlie Kaufman vedi scheda film

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La recensione su Anomalisa

di Mulligan71
4 stelle

Verrei subito al punto: la grandiosità del tratto grafico, delle superbe animazioni, quasi vedessimo attori reali ma "glassati", si scontra con una trama insulsa, piccola, piagnucolante, deprimente. Ecco, "Anomalisa", pluripremiato, candidato agli scorsi Oscar, e bla bla bla, è un film, innanzitutto, triste, ma non di quella tristezza più o meno aulica, di quello spleen che centra i nostri sentimenti migliori, ma di quella malinconia da psicofarmaci, scevra da ogni poesia. Michael Stone è un uomo di successo, grigio e con una maschera (letterale) come volto. Attorno a lui tutte le persone sono uguali, portano a spasso la stessa maschera, hanno la stessa voce, e in più, a Cincinnati, dove atterra per una conferenza, piove. Ovvio. Ma ecco che succede qualcosa, dopo cinquanta minuti di niente, il nostro eroe incontra una donna bruttina, tozza, ma che, meraviglia!, parla con voce differente, una voce femminile (gli altri paiono tutti trans), che lo fa capitolare, in una notte di melensissima passione, tirata allo spasimo, tanto per arrivare quasi ai 90 minuti canonici. Purtroppo non ci siamo ancora, e quindi i due registi s'inventano un sogno-metafora, (tranquilli, nulla di complicato), e un finale di un grigiore totale. Un film di cadaveri, dopo il quale vi guarderete allo specchio e per quanto brutti, vuoti, insulsi siate, vi sentirete gli uomini più belli e felici del mondo. Almeno un senso, sta visione, l'ha avuto.

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