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Anomalisa

Regia di Duke Johnson, Charlie Kaufman vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Anomalisa

di ohdaesoo
8 stelle

presenti minimi spoiler e letture molto personali

C'era un uomo che camminava nella macerie strutturali, umane ed esistenziali di una gigantesca quinta teatrale. Non camminava soltanto, guidava anche una golf car (omaggio che troveremo anche qua). Una voce lo accompagnava e cercava di spiegargli (e a noi con lui) l'inspiegabile.
Quella voce di donna, probabilmente in un certo qual senso la sua stessa voce, lui che la vita di quella donna stava interpretando, quella voce di donna in poche battute gli parla della vita, della morte, della futilità del tutto, dell'umanità.
"Tu sei Hazel, sei Adele, sei Claire, tu sei tutti. Tutti sono tutti"
gli diceva, tra l'altro
Poi ieri vedo Anomalisa.
Che è l'opera seconda di una delle più grandi menti (la più grande?) che ha lavorato nel cinema degli ultimi 20 anni, Charlie Kaufman.
Opera seconda, 8 anni dopo Synecdoche New York, che bla bla bla, lo sapete se mi leggete.
Una pausa lunghissima che può avere mille cause, tutte plausibili.

Alcuni dicono che derivi dalla delusione devastante di aver realizzato un film in quella maniera senza avere avuto il minimo minimo riconoscimento, senza che nessuno ne abbia parlato, senza che nessuno l'abbia fatto venir fuori.



Uno scandalo di cui sinceramente mi frega nulla, ma che scandalo rimane, quasi inaccettabile.
(e poi mi dicono perchè dò poco spazio a premi, classifiche, riconoscimenti etc...).
Sta di fatto che il regista di quel Film e lo sceneggiatore di cose come Eternal Sunshine, Essere John Malkovich, Ladro di Orchidee e Confessioni di una mente pericolosa, da quel 2008 non aveva fatto più nulla.
Che poi dopo che realizzi SNY (a prescindere dal valore) che senso ha fare altro? che cosa puoi dire di più? che cosa puoi fare se non 20 passi indietro?
E forse sta proprio qua la scelta del cartone animato (in una mai così umana sop motion), un metodo-altro per ritornare, visto che nel cinema canonico di carne ed ossa più non si poteva fare (e più non si poteva avere dopo Philip Seymour Hoffmann).
Beh, Anomalisa è Charlie Kaufman. Non solo, è il Charlie Kaufman che torna dopo 8 anni. E' proprio un film manifesto di un regista che si crede diverso, che in questo mondo sta male, che ha cose da dire ma che è schiacciato dalla normalizzazione.
Anomalisa è il film di un narciso, di una mente superiore che, superiore, lo si sente.



Ma torniamo al mio incipit, ormai perso nella preistoria del post.
Quel tutti essere tutti.
In Anomalisa non solo è possibile chiave di lettura ma motore dello stesso film.
Tutti sono tutti, le stesse facce, la stessa voce (che meraviglia, meraviglia, di scelta questa della voce comune per tutti, fantastica).
Ma se in Synecdoche c'era forse un senso più profondo della cosa qua è come se allo stesso tempo avessimo fatto un passo in avanti e uno indietro. C'è una evoluzione che somiglia però ad un restringimento del campo.
Perchè, come ho accennato, secondo me Anomalisa è in tutto e per tutto il film quasi definitivo sul narcisismo.
Magari un narcisismo molto sofferto, di esclusione, di inadeguatezza, più che di superiorità (ma anche quella è presente eh) ma sempre narcisismo rimane.
E quella normalizzazione, quel "tutti in uno" dell'umanità, non è altro che una spietata e narcisista prospettiva privata del protagonista (e se qualcuno aveva dubbi l'ultimissima scena li fuga).
Se accettiamo questa chiave di lettura possiamo aprire le stanze, in un film che è tutto stanze che s'aprono, di moltissime scene.
Tutto l'eccesso di devozione, servilismo, eccessiva cura e riguardo verso il protagonista.
O la sequenza del sogno (incredibile come l'atmosfera di quell'ufficio richiami il finale di Fantozzi), in cui lui scopre di essere amato da tutti. Anche se questa cosa, che tutti lo amino, la dirà anche esplicitamente lui stesso.



E soprattutto la vicenda principale del film, l'innamoramento per Lisa.
Lisa con quella sua voce diversa da tutti gli altri, con quel viso diverso da tutti gli altri, è l'anomalia (anche se in realtà la spiegazione del titolo verrà esplicitata in altra maniera da Lisa stessa).
Il protagonista, persona assolutamente per bene, affatto respingente, ne rimane pazzamente innamorato all'istante. Come non innamorarsi dell'unica persona al mondo diversa dalle altre? Ed è un amore bello, vero, istintivo e puro, senza zone d'ombra. Persino esagerato nel suo essere così improvviso.
Da quel momento la vita di Michael cambia del tutto, acquista una ragione.
Prima era tutto stanco, monotono, senza colori, fastidioso, spento.
Ora c'è lei che gli canta Cindy Lauper con questa voce nuova.
E la mia chiave di lettura fino a questo momento era ancora nascosta, persa in un cassetto che probabilmente mai avrei aperto.
C'è il corteggiamento, bello ed impacciato.
C'è il sesso, bello ed impacciato.
C'è un'atmosfera dolcissima.



Poi avviene una semplice cosa, i due decidono di volere stare insieme.
E la voce di Lisa comincia a cambiare, diventa come quella di tutti gli altri.
E Michael, appena un secondo dopo aver deciso di stare insieme, inizia a notare mille difetti, lui che l'aveva adulata in un modo così vero, assoluto e forte fino a quel momento.
Ed è qui che ho capito.
Il narcisista per quanto provi disperatamente a cercare un altro come lui, alla fine tornerà a sè stesso.
E nel momento stesso che Lisa era entrata nella sua vita, nel momento stesso in cui bisognava iniziare a ragionare per due, ecco che quell'idea va accantonata, subito.
Michael è Kaufman.
E' uno che si crede diverso da tutti gli altri, uno che fatica tantissimo a stare in un mondo normalizzato, banale, un mondo che non sente a propria misura.
Ed è Kaufman anche in questa commistione di generi, maschile e femminile, commistione che a mio parere era la testa d'ariete più grande per sfondare il muro Synecdoche.
Un omosessuale ostaggio della propria intelligenza.
Uno che probabilmente vorrebbe essere amato da tutti ma che per quei tutti non nutre la minima stima.
Ed ecco che nella scena della conferenza viene fuori ancora di più Kaufman.
Michael prova a leggere le linee guida per dare un buon servizio clienti ma appare "Kaufman" e sputa al mondo tutto il suo dolore, la sua inadeguatezza, il suo mal di vivere.
Non resta che tornare a casa e in una sequenza inquietante (quei bambini...) finire con le mani nella testa sulle scale.
(a proposito, c'è un'atmosfera lynchina impressionante)
Non se ne esce.



Michael del resto l'aveva detto, ha il vizio di perdere tutti, di abbandonare.
Ma lo fa per narcisismo, per mancanza di stima, per il suo sentirsi troppo diverso dagli altri.
Del resto anche Caden Cotard aveva la sindrome che prende il suo nome, Cotard appunto, per certi versi sovrapponibile a questa nuova di Michael sull'abbandono.
Anomalisa l'aveva chiamata per quella sua diversità.
E magari c'aveva pure creduto tanto, magari parecchie volte lo stesso Charlie ha tentato disperatamente di trovare qualcuno o qualcosa con cui star bene in questo mondo.
Ma Anomalisa diventerà ben presto Normalisa.
Come tutte le altre persone della sua vita.
Stesso viso, stessa faccia.
E lo farà prestissimo, il tempo di due uova strapazzate perse in quei denti non più meravigliosi.

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