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The Lobster

Regia di Giorgos Lanthimos vedi scheda film

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La recensione su The Lobster

di tafo
7 stelle

Lo stato civile che diventa incivile. In una società antiutopica non si può restare single per sempre. Chi resta solo rischia di diventare una bestia o un isolato. Chi non vuole restare solo nell’albergo-prigione deve dare la caccia alla sua anima gemella. Chi vuole continuare a restare solo deve catturare e uccidere i single che vivono nella foresta e che sopravvivranno fino a quando eviteranno di essere facili prede dei primi. Tutti quelli che non hanno una compagna o un compagno si comportano da animali prima di diventarlo nella situazione grottesca in cui si trovano. Possono fingere di avere qualcosa in comune con la persona che scelgono per fare coppia fino al punto di fare violenza a loro stessi per non diventare un cane, un cavallo o un aragosta. I difetti di ognuno diventano pregi da replicare, quando non si è innamorati si può fingere più facilmente nel momento in cui gli istinti sessuali sono soddisfatti e i figli possono essere fabbricati. Quando i pregi dell’altro tornano ad essere difetti non si può più fingere si può solo scappare nella foresta. La vita dei single ha regole stupide e paradossali come quelle dell’albergo-prigione ma al contrario di quelle ognuno solo deve restare e fare tutto, ballare, masturbarsi e scavarsi la fossa. Quando si trova l’amore si riesce a fingere molto più difficilmente il proprio sentimento, ed appare chiaro che gli unici momenti sinceri sono la finzione di coppia che i due isolati fanno in città agli occhi dei genitori del capo dei single. Si può vivere nella foresta solo fino a quando non si scopre l’anima gemella. L’uomo non ha bisogno di reincarnarsi o di trasformarsi in una bestia per capire di esserlo già e per capire di non poter stare solo per la sua natura animalesca prima delle convenzioni sociali. Nella società futuribile del regista gli uomini-libro di Truffaut hanno perso la loro missione di ricordare la cultura per quella di conservare solo se stessi. L’uomo non può fare altro che farsi male da solo, sempre in modo calmo e riflessivo e per questo agghiacciante e senza scampo. Una trama intelligente e pessimistica per uno stile rallentato, goffo negli uomini e ottuso nel voler regolare i sentimenti.

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