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Macbeth

Regia di Justin Kurzel vedi scheda film

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La recensione su Macbeth

di Utente rimosso (woodyallen62)
6 stelle

Molti critici giudicano questo film poco scespiriano, alcuni invece attribuiscono proprio a questo elemento  un valore aggiunto a quelli cinematografici, sicuramente presenti. Valido per avvicinare le giovani generazioni all'opera straordinaria del grande bardo inglese. Molto modestamente mi dichiaro d'accordo con la prima ipotesi, giudicandola altresì non positiva. Non perché tolga, di per se, meriti e pregi alla pellicola, ma per il fatto che affrontare una delle più grandi tragedie scritte da Shakespeare, significa sempre e per default (ma é un principio che può essere discusso, per carità!) rendere omaggio e riverenza a uno dei più grandi ingegni di tutti i tempi. Certo, nel cinema, vuol dire confrontarsi con capolavori come le versioni di Polansky, di Welles, di Kurosawa. E la cosa, perciò, diventa un'impresa ardua, gigantesca. Kurzel, invece, opta per una lettura alla Braveheart. Operazione apprezzabile, da questo punto di vista, e ben riuscita: fotografia stupenda, scenari suggestivi, il clima tetro e infernale della guerra reso alla grande. Eppure, tutto ciò lascia una sensazione di incompiutezza (può essere una mia percezione, ma sono uscito dalla sala con questo netto senso di insoddisfazione). E, riflettendoci sopra, mi sono dato la risposta che, come dicevo poc'anzi, non é possibile eludere i tagli e le sfumature, non solo psicologiche, ma anche artistiche in senso lato, che costuiscono i pilastri dell'arte dell'immenso drammaturgo di Stratford. Peraltro le psicologie dei personaggi sono offerti, nel film, in maniera definita, ma un po' personalizzata da parte degli sceneggiatori. In parte Lady Macbeth, ma soprattutto il Re stesso. La tragedia del potere, e dell'ambizione per raggiungerlo, il dramma morale delle vicende a essa riferibili, l'angoscia progressiva e inevitabile che ne conseguono, assumono nel film toni intensi, ma per nulla paragonabili alla sottigliezza, paradossalmente più drammatica, dell'indagine psicologico-antropologica scespiriana. Forse, verrebbe da concludere, é impossibile tradurre Shakespeare al cinema? Per rispondersi é inevitabile andare a riverdersi Welles, Kurosawa e Polansky. Cosa che molti di noi, sono sicuro, faranno nei prossimi giorni. Il Macbeth di Kurzel, comunque, é un'altra cosa. Un film pittoresco, di qualità, curatissimo, con i giusti tocchi di cinema moderno (tarantinismo, dal quale giustamente non si può prescindere) e popolare (nel senso positivo del termine). Però ...                   

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