Regia di Abel Ferrara vedi scheda film
Basato sugli ultimi giorni di vita dell'indimenticato scrittore/poeta/regista, PASOLINI rientra tra le cosiddette "new biopic" in cui il protagonista viene descritto attraverso un circoscritto periodo della sua vita.
Trattando un personaggio tanto celebrato quanto discusso, Abel Ferrara punta a catturare l'essenza più profonda di Pasolini, riproducendo... Le sue ultime incompiute opere (il romanzo Petrolio e il film Porno-Teo Kolossal) attraverso sparsi tratti onirici; l'ultima intervista a La Stampa e, inevitabilmente, la violenta uccisione secondo la versione ad oggi ritenuta più attendibile.
Pur pagando l'inevitabile deficit di circoscrizione temporale del personaggio, PASOLINI riesce comunque a ritrarre l'anima più autentica e poetica del personaggio... Orgoglioso del suo essere trasgressivo unicamente perchè specchio del proprio carattere; detrattore del capitalismo perchè esaltazione dell'Avere contro la necessita dell'Essere; oppositore del sistema di principio, sia perchè lo considera marcio ma anche perchè convinto che i contrari siano quelli in grado di scrivere il futuro.
Pur non raggiungendo livelli di eccellenza, PASOLINI riesce comunque a rappresentare la personalità sofisticata del protagonista, senza cadere in eccessi di lentezza e tenendo fede ai caratteri più cari al Pasolini stesso.
Azzeccata la scelta di Willem Dafoe nel ruolo del protagonista... La star americana riesce a riprodurre con accurata fedeltà gesti ed espressioni di Pasolini, offrendo una performance quasi camaleontica; non poteva mancare l'amico storico Ninetto Davoli (nei panni di un presunto Eduardo De Filippo) mentre lo stesso Davoli (dell'epoca) viene interpretato Riccardo Scamarcio.
Non magnifico ma profondo... Da vedere.
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