Regia di Lutz Hachmeister vedi scheda film
Questo "esperimento" comincia alternando immagini in bianco & nero con quelle a colori, su una suggestiva partitura musicale in sottofondo, della vita, apparentemente felice, di Joseph Goebbels, Ministro della Propaganda nel Terzo Reich, con la sua numerosa famiglia. Alcuni minuti senza parole, dove il campo è lasciato alla visione, poi una voce, quella di Kenneth Branagh, legge stralci dei diari del gerarca e parte una biografia, a cominciare dall'infanzia, nel quale cerchiamo di comprendere come l'uomo sia stato assorbito dall'orrore, fino a farne parte, diventando il criminale che conosciamo.
Insieme a ciò la storia di un paese (la Germania) dove è germogliato un male che ha fatto (troppi!) proseliti.
Interessanti immagini d'archivio, con un occhio alla documentazione (parziale) del Nazismo, l'altro al tipo di propaganda usato dal Reich (c'è anche un accenno al cinema nazista con comparsata del famigerato, e allo stesso tempo capro espiatorio per altri autori tedeschi più fanatici, Veit Harlan), del quale Goebbels si occupava principalmente.
Operazione che sa un pò di deja-vu (ricordate quel periodo di una decina d'anni fa che su alcune emittenti televisive, in primis Rete4 Mediaset e Rai3, fioccarono per mesi documentari e trasmissioni tv sul Nazismo fino ad averne la nausea?) ma sincera, appassionata e con un taglio originale (indagare sull'orrore entrando nella mente di chi ne ha fatto parte) che c'inoltra una volta di più nel "cuore di tenebra" dell'animo umano, rendendola riuscita sul piano artistico.
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