Regia di James Marsh vedi scheda film
Basato sull'autobiografia della ex-moglie di Stephen Hawking, il film è come te lo aspetti. Un po' di fisica, tanto sentimento. L'impronta british è molto palpabile, soprattutto nelle interpretazioni eccellenti (non solo del protagonista, tutto il cast è da applausi), nella regia scolastica seppur qualche virtuosismo Marsh se lo conceda, nell'uso delle musiche al fine di enfatizzare al massimo i vari climax disseminati lungo la trama. Potrebbe sembrare un po' telefonato, ma ci si emoziona. Diffidate da chi lo critica per la poca originalità: "La teoria del tutto" non è un film d'autore e non vuole esserlo. Ci si rivolge al grande pubblico, si vuole riempire la sala. E che la sala si riempa con prodotti come questi, ingiustamente bocciati dalla critica più snob, non può che far piacere.
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