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Big Hero 6

Regia di Don Hall, Chris Williams vedi scheda film

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La recensione su Big Hero 6

di mc 5
10 stelle

Un grandissimo Spettacolo per gli occhi, per il cuore e per la mente. Intrattenimento puro a livelli eccelsi. Come si diceva ai miei tempi, destinato ai "bambini dai 9 ai 90 anni". E non è una frase fatta, funziona davvero facendo fare gridolini di gioia ai piccoli ed esaltando i genitori che li accompagnano (o come nel mio caso mandando in visibilio un adulto appassionato di cinema). Sì, perchè questo, oltre a portare l'entertainment animato a sfiorare le vette del sublime, a mio avviso è anche Grande Cinema. Ricchissimo di intuizioni geniali, di umorismo godibile, di caratterizzazioni gustose e intelligenti, di ritmo incalzante alla grande, di soluzioni narrative sorprendenti. Il tutto -va da sè- supportato da mezzi tecnologici di prim'ordine (il nuovo prodigioso software "Hyperion"). E nessuno mi venga a parlare di "buonismo", perchè un conto è avere una visione positiva che poggia su principi sani morali e perseguire giustizia e verità, altro conto è crogiuolarsi nello zucchero, cosa che qui non accade di certo. Il film mi ha lasciato nel cuore ricordi che spesso intimamente mi càpita di rievocare. Naturalmente su tutto e su tutti le fattezze e l'indole del pupazzone-robot Baymax, un irresistibile concentrato di bonarietà, umorismo ingenuo, mosse a sorpresa e idescrivibili posture, che fa innamorare in ugual misura bimbi ed adulti. E in particolare è già un tormentone il suo consueto saluto "Ballalalla'". Uno dei più clamorosamente simpatici personaggi mai visti nel cinema moderno d'animazione, esso rappresenta in pieno la Scienza messa al servizio dell'uomo quando questo sceglie di utilizzarla per una buona causa. Oltre al robot, al giovane Hiro e ai suoi amici della "squadra fantastica", non si può evitare di citare una serie di personaggi di contorno, alcuni apparentemente secondari, ma ciascuno studiato in sede di sceneggiatura con evidente attenzione ai dettagli dei caratteri. Per esempio la zia Cass, irresistibile quando parla delle sue alette di pollo così piccanti che il suo figlio(ccio) quando le mangia fa "le facce buffe". Oppure il poliziotto che raccoglie le deposizioni in questura, dotato di una faccia che non mi è possibile descrivere, e con un' indole talmente flemmatica, lenta e ripetitiva che fa ridere e poi ancora ridere. O ancora il "cattivone" reso davvero inquietante da una maschera che viene definita "kabuki" ma che a me ha ricordato quelle indossate dai combattenti di "lucha libre". Insomma, come dicevo, un film super curato e pienissimo di idee, dove non trovi un solo vuoto, un solo attimo di pausa, un solo riempitivo. E' tutto così stracarico di sentimenti come di azione, che alla fine si esce dalla visione davvero sazi. Di geniale c'è praticamente tutto, a partire dallo sfondo, una metropoli chiamata (con ovvio doppio riferimento) "San Fransokyo", esplorata sia nei campus universitari sia nelle intimità domestiche, ma di particolare suggestione sono le scene notturne, popolate di un'umanità sotterranea dedita per lo più alle sfide clandestine tra robot, una sorta di realtà "alla Fight Club" in chiave tecnologica. Anche le musiche, senza essere eccezionali, sono comunque funzionali e adeguate. A questo punto -lasciando perdere il pippone che mi ero preparato sullo Stato dell'Arte del cinema d'animazione- dico solo due cose velocissime, giusto per "inquadrare" un contesto. La Dreamworks ha senz'altro migliorato la sua tecnica e ha alzato il tiro anche in quanto a "concettualità" pur restando una spanna dietro alla potenza visionaria complessiva della Pixar, anche se sarebbe da miopi non rilevare un evidente calo di qualità nelle ultimissime produzioni della "casa" di "Toys": Ma ecco che in questa "dualità" si inserisce la Disney originale che con questo quasi-capolavoro segna un goal clamoroso, spiazzando e ridimensionando le due altre "compagnie". Ma non dobbiamo dimenticare una cosa: sia dietro la Pixar che dietro i prodotti solo Disney, c'è un nome che sovrasta ogni cosa: quella leggenda d'uomo che si chiama John Lasseter, attualmente il numero uno assoluto in materia di produzione animata nel mondo. E la sua impronta meravigliosa si avverte tutta anche in questo ultimo caso. Così come in quello del "corto" che precede il film, "Winston", un piccolo film ma assolutamente fantastico, da lasciare il cuore sulla poltrona della sala (per non intenerirsi bisogna proprio possedere un cuore di pietra!). Un lungo abbraccio ideale al corpaccione morbido di Baymax. "Vedere questo film farà di voi persone migliori" (chi ha visto o vedrà il film capirà il riferimento di questa frase).

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