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Eisenstein in Messico

  • Eisenstein in Guanajuato

  • Olanda, Belgio, Messico, Francia, Finlandia,
  • Genere: Biografico
  • durata 105'
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Regia di Peter Greenaway

Con Elmer Bäck, Luis Alberti, Maya Zapata, Rasmus Slätis, Jakob Öhrman, Lisa Owen, Stelio Savante Vedi cast completo

In streaming Fonte: JustWatch VEDI TUTTI (2)

Trama

In seguito al successo ottenuto in tutto il mondo dal suo rivoluzionario film La corazzata Potemkin, il regista russo Eisenstein viene invitato negli Stati Uniti ma si ritrova davanti al clima ostile di Hollywood e alla diffamazione messa in atto contro di lui ad opera dei conservatori americani. In seguito a ciò, decide nel 1931 di recarsi in Messico e di prendere in considerazione l'idea di un lungometraggio finanziato privatamente da un gruppo di simpatizzanti filocomunisti americani, guidati dallo scrittore Upton Sinclair.

Approfondimento

EISENSTEIN IN GUANAJUATO: LA PARENTESI MESSICANA DEL CINEASTA RUSSO

Scritto e diretto da Peter Greenaway, Eisenstein in Guanajuato mischia realtà e fantasia per raccontare di quando nel 1931, all'apice del suo potere artistico, il regista sovietica Sergei Eisenstein arriva in Messico per girare un nuovo film dal titolo ¡Que viva Mexico!. Da poco rifiutato da Hollywood e sotto pressione per far ritorno nella Russia stalinista, Eisenstein arriva nella città di Guanajuato dove, accompagnato dalla guida Palomino Cañedo, sperimenta i legami tra Eros e Thanatos, tra sesso e morte, per poterli poi riportare nel suo cinema.

Esplorando la mente del genio creativo del cineasta russo di fronte ai desideri e alle paure dell'amore, del sesso e della morte, nel corso di dieci appassionanti giorni, così Greenaway racconta il suo film: «Scoprii per caso i film di Eisenstein a diciassette anni, nel 1959, in un cinema di Londra: il mio primo colpo di fulmine fu per Sciopero, girato dal maestro nel 1925 a soli 27 anni. Da quel momento, ho desiderato vedere tutto ciò che aveva realizzato fino al 1948, anno in cui a cinquant'anni morì. Prima di allora non avevo mai visto film così seri: gli americani mi sembravano appariscenti e sentimentali, i tedeschi stravaganti e incredibili, i francesi troppo autoreferenziali e letterari.

Con il tempo, ho visto e rivisto tutti i film di Eisenstein e letto tutto ciò che ha scritto o pubblicato. Ho visitato la sua biblioteca a Mosca diverse volte, mi sono recato nei luoghi in cui ha girato a Odessa e San Pietroburgo e in cui è stato in esilio e ho visto le architetture art nouveau del padre a Riga, chiedendo sempre di dormire nei freddi e deserti appartamenti in cui si dice sia cresciuto da bambino. Non mi è stato mai concesso ma in compenso dormivo dall'altro lato della strada.

Viaggiando per il mondo, Eisenstein ha avuto la possibilità di conoscere le più importanti figure culturali del suo periodo: Malevich, Mayakosky, Prokoviev, Shostakovich, Gorky, Pudovkin, Dovzenko, Vertov, Joyce, Brecht, Cocteau, Shaw, Dos Passos, Gertrude Stein, Stroheim, von Sternberg, Flaherty, Chaplin, Stravinsky, Disney, Corbusier, Bunuel, Dietrich, Garbo, Mickey Mouse, Rin-Tin-Tin e tutti i visionari messicani, da Diego Rivera a Frida Kahlo. Proprio in Messico, ha subito la fascinazione di temi come il sesso e la morte. Questo non vuol dire che abbia rinnegato il suo cinema passato ma, lontano dalla paranoia della Russia stalinista, ha potuto confrontarsi con argomenti più vicini alla vita e alle emozioni, lasciandosi guidare da Palomino Cañedo, la guida che lo ha introdotto al Cristianesimo, alla ricca cucina locale e allo stile di vita dei ribelli con il loro folklore criminale».

Note

L’Ejzenstejn di Greenaway è «marxista più nel senso di Harpo, che di Karl» (Peter Debruge), un ritratto devotamente oltraggioso del pioniere della settima arte, la cui omosessualità non ha mai trovato posto nei testi ufficiali ed è il cardine di un film che tratta il piacere, prima che il cinema. E che omaggia il teorico Ejzenstejn negandolo: montaggio in macchina e pianisequenza funambolici testano le possibilità dinamiche dello schermo, gioiscono dell’evoluzione della macchina cinema.

Trailer

Commenti (2) vedi tutti

  • Eisenstein si trova in Messico per girare QUE VIVA MEXICO!

    leggi la recensione completa di LIBERTADIPAROLA75
  • Divertente, colto, sexy, acuto, visualmente eccezionale. Con almeno tre sequenze che lasciano senza fiato. Occhi e cervello in corto circuito ubriacati da movimenti di camera formidabili e da un testo travolgente.

    commento di End User
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Recensioni

La recensione più votata è positiva

EightAndHalf di EightAndHalf
8 stelle

  BREVE INTRODUZIONE   Eisenstein in Guanajuato è stato presentato in anteprima al Sicilia Queer FilmFest 2015, dopo essere stato accolto entusiasticamente al Festival di Berlino. L'apertura del Queer è avvenuta nel migliore dei modi, con un afflusso di gente davvero inaspettato e imprevedibile, tale da lasciare fuori molti spettatori giunti per l'anteprima.… leggi tutto

13 recensioni positive

Recensioni

La recensione più votata delle sufficienti

CineMagic23 di CineMagic23
6 stelle

Ciao a tutti! Ieri sera sono andata a vedere  il film "Eisenstein in Messico", il regista Peter Greenaway era presente in sala ed ha presentato la pellicola che è stata in concorso al Festival di Berlino. Il regista Sergej Eisenstein(Elmer Bäck)all'apice della sua carriera è in Messico per girare un film(che non verrà mai visto perché non… leggi tutto

2 recensioni sufficienti

2022
2022
2021
2021

Recensione

LIBERTADIPAROLA75 di LIBERTADIPAROLA75
7 stelle

Sergej M. Eisenstein, regista e architetto (ha realizzato alcune delle famose ville Liberty di Riga), ossessionato dalle limitazioni imposte dalla rivoluzione russa e col complesso dello spionaggio ("Le mosche mi hanno seguito fin qui da Mosca, sono mosche russe!"), arriva in Messico per girare un film sulla Rivoluzione Messicana (QUE VIVA MEXICO!). Il film descrive, soprattutto, i 10 giorni…

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Recensione
Utile per 8 utenti
2019
2019

Recensione

monsieur opal di monsieur opal
7 stelle

Non molti difensori dell'opera omnia del grande Peter Greenaway saranno d'accordo con me, ma ritengo che questo film sia il suo migliore in assoluto dai tempi di "The Baby of Macon", ultimo riuscito di una grande epopea iniziata con i cortometraggi d'esordio e proseguita con grandi opere, da me apprezzatissime a dismisura e fuori misura. Con "I racconti del cuscino" è iniziata una…

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2017
2017
2016
2016
Nel mese di febbraio questo film ha ricevuto 3 voti
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Recensione

champagne1 di champagne1
7 stelle

Al culmine della sua carriera, nel 1930 Eisenstein viene invitato a Hollywood dalla Paramount per la realizzazione di un film, che però non sarà mai effettuato per divergenze artistiche (o politiche, visto che il Regista era uno dei massimi esponenti della intellighenzia Sovietica). Passare dalla California al Messico, il Paese che aveva addirittura anticipato di 5 anni la…

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Nel mese di gennaio questo film ha ricevuto 8 voti
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ed wood di ed wood

Ecco una classifica dei miei film preferiti usciti in Italia nell'anno solare 2015 e visti al cinema. Non è stata una grande annata. Pochi film imperidibili (almeno fra quelli distribuiti e rimasti in sala…

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Nel mese di dicembre questo film ha ricevuto 3 voti
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2015
2015

Recensione

zapata73 di zapata73
6 stelle

Il cinema di Greenaway rimane  fedele a se stesso (lo stimolante quanto estenuante rapporto tra cinema e pittura; l'iperbolica estremizzazione di immagini e parole) quando ormai le sue sperimentazioni appaiono fuori tempo massimo. Va però riconosciuto al regista di aver dato vita ad un biopic che abbandona sapientemente l'impossibile ricostruzione della realtà, e si trasforma…

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Nel mese di novembre questo film ha ricevuto 3 voti
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Nel mese di giugno questo film ha ricevuto 17 voti
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Kurtisonic di Kurtisonic
7 stelle

Questa volta le riflessioni d'artista di Peter Greenaway si esplicano senza nessuna metafora, si ripercorre un breve e fulmineo momento della vita di Sergej Eisenstein transitato in Messico dopo un'esperienza cinematografica fallimentare negli Stati Uniti con il permesso del potere sovietico per girare un film che non vedrà mai la luce. Il regista inglese sembra ritornato ad una…

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Recensione

port cros di port cros
7 stelle

Nel suo ultimo film, Peter Greenaway, la figura del grandissimo regista del cinema sovietico Sergej Eisenstein, raccontando un particolare episodio della sua vita, i 10 giorni trascorsi nel 1931 nella città messicana di Guanajuato, durate i quali filmò centinaia di chilometri di pellicola per la realizzazione di un film che non riuscirà mai a completare, finanziato dallo…

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Recensione
Utile per 7 utenti

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steno79 di steno79
8 stelle

L'ultimo film che avevo visto di Peter Greenaway, parecchi anni fa, era stato "Otto donne e mezzo", che si era rivelato una grossa delusione per il suo carattere sostanzialmente vacuo e masturbatorio. Fa piacere ritrovarlo adesso con un'opera molto più interessante e per di più incentrata su Eisenstein, uno dei miei registi preferiti. Interessante soprattutto perché, per una…

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Recensione
Utile per 9 utenti

Recensione

ed wood di ed wood
8 stelle

Peter Greenaway era quello che un tempo diceva che “il cinema è troppo importante per essere lasciato nelle mani dei narratori di storie”, qualcosa del genere. Caustico fondamentalista di un cinema sempre al pieno delle (quando non oltre le) proprie potenzialità espressive, nemico giurato della Settima Arte come mero romanzo filmato, cine-saggista intellettualista con…

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Utile per 12 utenti

Recensione

zombi di zombi
8 stelle

dopo il fallimento di un progetto negli stati uniti, i suoi amici artisti americani gli consigliano di andare in messico a girare un progetto indipendente. così coi soldi dello scrittore upton sinclair, molto amato e interamente tradotto nella russia dei soviet, sergej parte per un'avventura che gli sconvolgerà la vita. travolto dalla vitalità di quella terra colorata e…

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Recensione
Utile per 3 utenti
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