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Leviathan

Regia di Andrej Zvyagintsev vedi scheda film

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La recensione su Leviathan

di alan smithee
9 stelle

locandina

Leviathan (2014): locandina

FESTIVAL DI CANNES 2014 – PRIX DU SCENARIO

 

Leviathan, un titolo spesso, monolitico, ingombrante, ma appropriato per l'ultimo splendido film del russo pluripremiato Andrei Zviaguintsev, quello del Leone d'Oro per Il ritorno, e di Elena.

Ed infatti la figura mitologica del Leviatano, mostro marino che ha popolato i racconti e le fantasie di molti popoli, ispira il gran regista russo che, da un lato, riferendosi all'opera di Thomas Hobbes della metà del '600, torna nella sua storia mista tra dramma, thriller e denuncia di apparati corrotti e collusioni tra poteri, a parlare ella legittimità dell'intervento dello stato nella vita privata dei cittadini; dall'altro lato la figura del mostro marino appare anche, in cornice, ma di gran lusso, nelle splendide apparizioni dei giganti del mare, balene mozzafiato che solcano il mare di Barents proprio di fronte alla casa sul mare del nostro buono, anche se un po' caratteriale protagonista, Kolia.

Vladimir Vdovichenkov

Leviathan (2014): Vladimir Vdovichenkov

Un artigiano sui quarantacinque anni, sposato con una donna molto più giovane e con un figlio sui dodici anni avuto da una precedente unione. Il sindaco della città lo corteggia per indurlo a cedergli il bel terreno fronte mare in cui egli è nato e vissuto, e dal quale non intende spostarsi. Soprattutto per non perdere i propri ricordi, duri ma fondamentali di una vita semplice che ha regalato non solo fatiche e lavoro, ma anche uno spettacolo della natura che ora l'uomo dà per scontato, ma a cuo non vuole rinunciare. Siccome l'atteggiamento del sindaco si fa sempre più pressante, e anche il prete locale pare intenzionato in tutti i modi ad indurlo alla vendita, Kolia si fa aiutare da un vecchio caro amico dei tempi del militare, ora avvocato, per difendere i propri diritti di proprietario.

Elena Lyadova

Leviathan (2014): Elena Lyadova

Ma quando il gioco si fa duro, e le decisioni non si vogliono cambiare, lo stato farà valere tutto il suo potere corrotto, non esitando a ricorrere ai mezzi più spietati come l'omicidio di una persona a Kolia molto cara, costruendo l'episodio con prove e testimoni che incastrino in modo inequivocabile il pover'uomo.

E mentre la bellezza del paesaggio, fatto di scogliere sferzate dal vento, da spiagge immense spezzate da onde che si infrangono nelle carcasse candide dei giganti del mare che le hanno scelte come giaciglio per l'eternità, il bel film si trasforma in un vero e proprio thriller d'autore che il gran regista conduce con eleganza e tensione, nel rispetto di un andamento lento e riflessivo che ben si adatta alla solennità del paesaggio circostante, in netta antitesi alla volgarità e alla pochezza della macchina burocratica statale, pronta solo a distruggere e a cancellare le tracce con una ruspa da demolizione.

Elena Lyadova, Vladimir Vdovichenkov

Leviathan (2014): Elena Lyadova, Vladimir Vdovichenkov

scena

Leviathan (2014): scena

Leviathan, premiato in modo pertinente col premio alla sceneggiatura, risulta a mio avviso probabilmente il film più bello tra quelli del concorso a Cannes 2014, superando di gran lunga anche il pur ottimo Winter Sleep del turco Bilge Ceylan, che in quella occasione gli ha strappato la Palma d'oro.

 

 

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