Espandi menu
cerca
Tutto può accadere a Broadway

Regia di Peter Bogdanovich vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Ascasubi

Ascasubi

Iscritto dal 15 agosto 2015 Vai al suo profilo
  • Seguaci 5
  • Post -
  • Recensioni 63
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Tutto può accadere a Broadway

di Ascasubi
6 stelle

Il giudizio riguardo a questo film non può che essere bivalente.

Sempre e per tutto l’arco del lungometraggio si gode dell'aura confortevole del  "Woody Allen styles" senza Woody ma con la preziosità dell’apporto di Owen Wilson, un’inesplicabile gradevolezza percepibile sin dalle prime battute, ma tuttavia si rimane altresì spiazzati dalla scarsa incisività della sceneggiatura la quale, per dare risalto ad una trama esile, non può che ricorrere a trovate per lo più gigionesche.

In effetti questo film, più che narrare la vicenda di un disinvolto e pacioso regista teatrale (Owen Wilson) e della escort Izzy (Imogen Poots) che diventa attrice, sembra volerci mostrare la ricetta della commedia brillante. Si tratta purtroppo di un’operazione scoperta e manifesta al punto tale da annullare quasi completamente le emozioni e l’effetto comico del prodotto: in termini più semplici emerge la presunzione e una flebile leggerezza che non è mai sinonimo di divertimento puro.

E’ buona l’idea di aprire il film con l’intervista alla pretty woman co-protagonista del film ripercorrendo la trama del film a ritroso, ma anche pigramente rassicurante: ci sarà un lieto fine quand’anche dovessimo dubitarne, pertanto l’impegno emotivo richiesto consiste nella mera assunzione del patto funzionale di una commedia degli equivoci. In realtà il canovaccio dei ricordi rappresenta solo una parte della struttura narrativa, la quale mantiene una linearità classica dove la presenza di personaggi compassati serve a fare risaltare le peripezie dei fool di turno. Troviamo infatti la psicologa nevrotica Jane (Jennifer Aniston) nonché un giudice (non sappiamo se praticante o emerito, sicuramente improbabile) in preda ad un’infatuazione senile per l’aspirante attrice ed ex escort, un attore dai modi ambigui ma purtuttavia tombeur des femmes, ed una moglie - quella del regista - sospesa tra tradimento e gelosia. Ma l’impegno più grosso richiesto allo spettatore è quello di accettare che ognuno dei personaggi della vicenda sia legato agli altri da un rapporto di amicizia, di lavoro o di parentela annullando la ben nota - e già sorprendente - separazione in sei gradi, tutti sono vicini, molti senza conoscersi. Izzy si rivolge all’irosa psicanalista /che è la fidanzata dello sceneggiatore/che ha in cura anche l’anziano giudice/il quale giudice si rivolge ad un altrettanto anziano investigatore/ che si rivela essere il padre dello sceneggiatore/ che spasima per Izzy….. Una piccola New York dove tutti sono relazionati agli altri: come del resto sportivamente rimarca la stessa psicologa nel film: mezza  stella in più per la sincerità.

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati