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Tutto può accadere a Broadway

Regia di Peter Bogdanovich vedi scheda film

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La recensione su Tutto può accadere a Broadway

di mc 5
10 stelle

Un gioiello, una delizia assoluta, un dono inaspettato di puro divertimento e di sana leggerezza, questo film che è un inno al buon gusto. La pellicola è uscita in non tante sale e -dato che io frequento d'abitudine sempre solo tre multisale ed avendo constatato che in nessuna di queste era presente- ne davo ormai per persa la visione. E invece l'aver appreso che in una piccola sala di provincia il fim veniva proiettato per soli tre giorni mi ha reso felice e non me lo son lasciato scappare. Diciamo subito che è cinema non per tutti, o forse sì, ma in ogni caso non per giovani e giovanissimi. Perchè è cinema in un certo senso d'altri tempi. E il regista (un Maestro conclamato) è il celeberrimo Peter Bogdanovich, che credo non facesse un film da 13 anni, segno che il vecchio Peter non è che sia un pesce fuor d'acqua nella Hollywood d'oggi, ma ci va molto vicino. Scorrendo la biografia del Maestro vediamo come egli adorasse Truffaut e fosse influenzato agli inizi dai Cahiers Du Cinema. Poi ha lavorato con gente come Roger Corman e Cassavetes, ha realizzato quel mito di film che fu "L'ultimo Spettacolo", insomma per farla molto breve Peter è un Grandissimo del Cinema. Nel film viene citatissimo Lubitsch che è un altro mito ma devo confessare che di lui so piuttosto poco, quel che posso invece affermare è che chiunque veda quest'opera non può che evocare lo stile di Woody Allen. In certi momenti sembra proprio un film di Allen, le frasi, i dialoghi, i personaggi, l'ambientazione, molte cose ricordano il suo cinema. E non è affatto un male, per me poi che ne sono un devotissimo fan. Il fim ci racconta -utilizzando come base una lunga intervista realizzata da una giornalista alquanto cinica- di un'attrice che svela le sue origini artistiche e i suoi contatti col mondo degli Studios. Si tratta di un'opera corale, con numerosi personaggi i cui percorsi non fanno che intersecarsi, in un delirio di situazioni paradossali e di dialoghi talmente spumeggianti che emettono scintille. E su tutto questo turbinare di intrighi e sotterfugi a dominare è un senso del buon gusto che nel cinema di oggi è assolutamente raro riscontrare. Un buon gusto che -come prima accennavo- prababilmente può essere apprezzato di questi tempi -cinefili a parte- solo da chi è in età matura. Il fim non concede tregua al pubblico, è un fuoco artificiale continuo di battute e di situazioni "piccanti" che solleticano lo spettatore. E viene da pensare che -in tempi di filmoni che durano tutti oltre le due ore, spesso scelte per allungare il brodo- i 93 minuti scarsi di questo gioiello avresti voluto fossero stati molti di più. Un capolavoro di grazia e di arguta leggerezza che ci racconta dunque delle disavventure di quest'attrice che si confessa con una purezza che rasenta l'ingenuità. E allora ecco che la sua vita si incrocia con quelle di un regista romantico ma anche e soprattutto marpione, sua moglie nevrotica, un attore vanesio, una psicanalista che avrebbe bisogno lei in primis di una bella seduta, un investigatore privato e un anziano ossessionato che paiono presi paro paro da un film di Woody Allen. E mi fermo qua perchè i personaggi sono anche altri e tutti scritti da dio in sede di sceneggiatura. E tale cura impiegata dai due sceneggiatori (uno dei quali guarda caso è lo stesso Bogdanovich) ci rivelano che questo è un film scritto con Amore verso quest'umanità e questi personaggi. Un film che per me (e credo non solo per me) è stato come respirare una boccata d'aria fresca e pura. Peter può inoltre contare su un cast su cui regna la perfezione assoluta. Owen Wilson, Imogen Poots (la biondina protagonista), Jennifer Aniston, Will Forte, Rhys Ifans...tiutti impegnati in una gara di bravura, con risultati attoriali da urlo.
Non perdetevi questo film, se amate davvero il Cinema e se ve ne fregate di 3d e altre diavolerie. PS: nel film c'è una frase che ricorre spesso e che suona effettivamente curiosa per chi non ha visto il film: "Gli scoiattoli alle noci". Andatelo a vedere e capirete. PS2: nei pochi secondi che precedono i titoli di coda c'è un'apparizione che sorprende tutti, un cameo che non dovete raccontare, è una vera sorpresa. PS3: le musiche -tra jazz e canzoncine deliziose- sono un balsamo per le nostre orecchie.

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