Regia di Antoine Fuqua vedi scheda film
E' necessario dire che Antoine Fuqua non gode della mia simpatia. Dopo il buon Training Day, il regista americano si è dedicato a progetti quali King Arthur e Shooter, fino ad arrivare ad Olympus Has Fallen, nel quale ha raggiunto il suo massimo livello di inespressività artistica.
E, francamente, dopo i film sopracitati avevo perso ogni speranza in questo personaggio, e mi sono dovuto capacitare che Training Day altro non era che un "caso", un film "fatto per sbaglio".
Pertanto l'unico motivo che mi ha spinto a vedere questo film è la presenza di Denzel Washington, unita alla presenza della giovanissima Chloe Grace Moretz, attrice molto promettente che seguo con particolare interesse.
Nei suoi film precedenti Fuqua si era abbandonato completamente ad inutili virtuosismi che mal cozzavano con la banale struttura narrativa e che, quindi, lo facevano sprofondare nel ridicolo.
In questo film, invece, Fuqua decide (saggiamente) di trattenersi per dare spazio alla vera forza del film: Denzel Washington.
E' proprio lui che porta avanti la baracca. E non mi sto riferendo al personaggio in termini di scrittura. Mi sto riferendo alla grande forza espressiva che solamente un attore del calibro di Washington avrebbe saputo dare.
Grazie al suo carisma il film di Fuqua si alza di livello, e consente, quindi, al regista americano di mostrare, qualche volta, le sue indubbie capacità tecniche. Capacità che non metto assolutamente in dubbio. Quello che metto in dubbio è il suo modo ridicolo di mostrarle e in questo film riesce abilmente ad allontanarsi da questo pericolo.
Parlando del personaggio di Denzel Washington, avevo accennato alla sceneggiatura. Sceneggiatura che può risultare anche interessante nella prima parte del film, ma che perde, minuto dopo minuto, la sua forza, e che si riduce a nient'altro che a scene d'azione sempre più violente e non sempre rese alla perfezione a causa di un Fuqua ancora in preda ad "attacchi al potere".
Una sceneggiatura che abbandona letteralmente un personaggio molto interessante come quello della giovane prostituta Teri (Chloe Grace Moretz) in modo da dare più spazio al poliziotto Ralphie (Johnny Skourtis), il quale ha un ruolo decisivo ai fini della trama, ma che, secondo me, non meritava tutta questa attenzione. Un attenzione tolta, tra l'altro, ad un personaggio ben più controverso ad affascinante.
The Equalizer non è un filmone, non lo era neanche Training Day, anche se questo aveva dalla sua un'ottima sceneggiatura, cosa che non ha questo film. Tuttavia rimane un film superiore a tanti altri, superiore senza dubbio ai precedenti film di Fuqua, il quale, personalmente parlando, deve ancora maturare e, nonostante il terribile ricordo dei film sopracitati continui a perdurare nella mia mente, sono fiducioso e spero vivamente che il suo prossimo film riconfermi e tenga acceso questo piccolo lume di speranza che The Equalizer - Il vendicatore mi ha piacevolmente e inaspettatamente regalato.
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