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Dracula Untold

Regia di Gary Shore vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Dracula Untold

di Lina
6 stelle

Bisogna dirlo, questo film della vera storia di Dracula o di Vlad l’Impalatore ha ben poco, a cominciare dall’attore scelto per interpretarlo, Luke Evans - (che avevo già apprezzato molto ne' "I tre moschettieri" e in "The Raven"), grandissimo gnocco sul quale è difficile non sbavare e dai lineamenti troppo belli e levigati per aver un’anche men che minima somiglianza fisica con il vero Vlad Tepes:

 

*** SHOTS DELL'ATTORE CHE INTERPRETA VLAD TEPES: ***

 

Luke Evans

Dracula Untold (2014): Luke Evans

Luke Evans, Sarah Gadon

Dracula Untold (2014): Luke Evans, Sarah Gadon

 

 

*** PRIMA IMMAGINE DEL VERO VLAD TEPES: ***

 

*** SECONDA IMMAGINE DEL VERO VLAD TEPES: ***

 

- fino al luogo scelto (la Transilvania - in cui Vlad non ha mai regnato perchè ci regnava Mattia Corvino all'epoca - al posto della Valacchia? Ma scherziamo?!?) e ad una miriade di dettagli che sono stati trascurati della sua guerra contro i turchi o delle angherie subite dai membri della sua famiglia. C’è troppo poco che viene illustrato - ben approfondita solamente la parentesi di Vlad che viene costretto a crescere al servizio dell'esercito ottomano e di come inizia la sua battaglia contro il mondo turco appunto - e ad eccezione del sultano turco Maometto II, tanti personaggi rilevanti del periodo storico in questione non sono stati neppure menzionati (Mircea, Radu il Bello, Stefano il Grande, Mattia Corvino ecc.).

 

La trama, nonostante una buona narrazione e degli ottimi dialoghi, a partire dal secondo tempo si rivela molto magra e ridondante, offre pochi colpi di scena e benché la tensione psicologica sia presente nelle giuste dosi e le atmosfere dark e gli effetti speciali alla Van Helsing e all’Underworld style funzionino e si rivelino di grande effetto, non bastano a compensare le lacune di una sceneggiatura che avrebbe potuto e dovuto essere scritta molto meglio di com'è stata scritta. Buone senza dubbio le interpretazioni come la stessa messa in scena, ben caratterizzati tutti i personaggi, perfino quelli secondari, intensa la dose di pathos offerta da Vlad che soffre profondamente nel suo disperato desiderio di salvare la sua famiglia ed il suo popolo dall’invasione turca, molto ben delineato il suo profilo psicologico d'uomo d'onore, forte e coraggioso e ben ricostruite le battaglie, ma c’è poco altro. La storia d’amore di Vlad con sua moglie (Mirena?!? …Elisabeth che fine ha mai fatto invece a proposito? E poi era fatto noto che Vlad non aveva avuto figli con la prima moglie…) pur intenerendo, non riempie del tutto il piatto e poi diciamolo, l'elemento di maggior interesse del film in grado di mantenere viva l’attenzione dello spettatore, è il potente carisma e fascino di Luke Evans. Lui qui ha una così influente presenza scenica che buca decisamente lo schermo. E’ a dir poco ipnotico per ogni momento in cui compare sullo schermo, davvero difficile staccargli gli occhi di dosso, soprattutto quando diventa gradualmente un vampiro accogliendo su di sé una maledizione parte di un compromesso da se stesso scelto.

 

Il film tuttavia non offre nulla di poi così originale come invece crede di poter fare. Un uomo che sacrifica se stesso per salvare il suo popolo da un esercito imponente e tiranno dovrebbe forse essere un argomento inedito? Non credo. La novità questa volta consiste solo semmai nel fatto che per farlo "vende" la sua umanità ad un altro vampiro diventando non meno demone di lui, ma ancora una volta, non è questa la vera storia, nè la vera leggenda sul voivoda Vlad Tepes Dracula III re della Valacchia.

 

Naturalmente, le leggende sul fatto che fosse diventato un vampiro, non nacquero a causa del fatto che volesse salvare la sua terra dall’invasione turca, ma nacquero dopo la sua morte e si diffusero in modo particolare nel mondo slavo rimasto impressionato dalle sue orribili gesta nei confronti dei suoi nemici, così tanto che temevano che potesse risvegliarsi di notte e risollevarsi dalla tomba per andare in cerca di sangue perché quand’era stato in vita, Vlad era stato un sadico, un re che sembrava provare un certo piacere nell’infliggere torture ai suoi nemici assistendo compiaciuto assieme ai suoi amici ambasciatori, alle impalazioni di massa (giusto per citarne una, si diceva che facesse talvolta cospargere i corpi dei condannati a morte quando erano ancora vivi, di miele affinché potessero attirare ogni tipo di insetto mentre venivano trascinati lentamente giù lungo il palo). E alla fine, quando questi suoi nemici erano morti, si diceva che si gettasse il loro sangue addosso o che addirittura a volte lo bevesse per un gesto provocatorio e scaramantico, ma naturalmente in questo film non viene mostrato nulla di tutto questo.

 

Vlad viene invece mostrato quasi come un sex symbol, devoto marito e padre di famiglia, novello paladino ed eroe della sua patria che fa un patto con il Maestro Vampiro, una sorta di demonio medievale (un vampiro assai ben interpretato e reso molto suggestivo da un make up in vecchio stile una volta tanto, ma che a onor del vero sembra uscito dall’uovo di Pasqua poiché non si comprendono bene le sue origini né quelle del vampirismo poiché purtroppo non vengono approfondite e questo è un difetto piuttosto rilevante in un film che dopotutto ha per soggetto proprio il vampirismo!) per ottenere la forza di cento uomini, la velocità di una stella cadente ed il potere di sconfiggere i propri nemici al caro prezzo di diventare un vampiro come lui (chiara metafora sull'uomo che per ottenere un favore vende la sua anima al Diavolo al prezzo di trasformarsi lui stesso in un demone).

Le scene nella caverna sono le più suggestive di tutto il film e sono ricche di un potente fascino dark che grazie alla sua miscela di elementi (il rapporto uomo-pipistrelli in primis) veramente ricordano un pochino quelle del "Batman begins" di Nolan come ha effettivamente già sottolineato qualcuno.

 

Questa storia tuttavia, differisce molto dal classico romanzo di Bram Stoker, poiché è molto meno scontata seppur abbia in comune un romanticismo maledetto di fondo e non approfondisce come di consueto la figura ormai mutata per sempre del re della Valacchia, ma approfondisce una volta tanto invece la figura che sta mutando del re della Valacchia, analizzando il suo conflitto interiore e la sua anima fortemente altruista nei confronti del suo popolo che patisce e partorisce con estremo dolore psicologico la decisione di diventare un mostro pur di acquisire dei poteri straordinari che lo portino a vincere una munifica causa anche se bisogna dirlo, il suo patto con il Maestro Vampiro assomiglia al patto che la Sirenetta Ariel stipula con la Strega del mare nella versione della Disney che le concede di rimanere umana per soli tre giorni prima che si trasformi in un mostro nel caso non riesca a farsi dare un bacio dal principe… sì insomma, materiale fiabesco riciclato indice di puro dilettantismo.

 

In definitiva dunque questa, non è quella grande opera “untold” che preannunciava di essere e che dal trailer sembrava anche piuttosto buona quando invece si è rivelata per molti versi piatta, banale ed inconsistente e scarna di inventiva e di idee a partire dal secondo tempo (ad eccezione di qualche bella trovata giusto verso la parte finale grazie allo scontro apocalittico in cui Vlad espone sé stesso e tutti gli altri membri del suo esercito alla luce del sole e viene poi salvato da Shkelgim) con anche una colonna sonora ahimè piuttosto trascurabile. Tuttavia, non è neppure il peggior film che io abbia mai visto sul genere ed un certo fascino glielo si deve riconoscere.

 

Gode di stupende e suggestive ambientazioni gotiche rumene antiche molto ben curate e ricreate (eh sì, è bene dire ricreate perché le riprese del film sono avvenute nelI’Irlanda del Nord), inoltre si distacca dalla solita minestrina che ci hanno rifilato per anni con i “Nosferatu” (che noia vedere Dracula che prima di mordere la sua futura sposa, mordeva sistematicamente tutte le sue concubine!) perché questa volta i suoi contenuti epici hanno un valore ed un significato liberatorio e nazionalistico (e fu così anche nella vita reale poiché Vlad Tepes diede la vita per la patria, lottando fino alla fine e quando venne ucciso il suo corpo non venne neanche più ritrovato per intero nella sua bara) a discapito di uno stereotipo dell’orrore ormai consunto fino all’estremo ed offre un ritratto più umano e più caldo della figura di Dracula rispetto a quello più freddo ed insofferente propinatoci per anni da Christopher Lee in film indubbiamente affascinanti e di tutto rispetto, ma che sembrano anche tutti uguali!

 

Inoltre, il suo finale aperto ambientato in epoca moderna che accenna alla reincarnazione è molto simpatico e quasi una piacevole sorpresa per chiudere in bellezza questo film riuscito solo a metà che avrebbe potuto offrire molto di più di quello che di fatti offre lasciando con l’amaro in bocca gli appassionati della vera storia di Dracula, ma purtroppo ho l’impressione che in quest’epoca avvinta dall’iconografia di film-videogame come Van Helsing, Underworld e Blade che sono soprattutto il trionfo degli effetti grafici, non verrà mai realizzata un’opera cinematografica che sappia mescolare in maniera veramente classica e approfondita e nelle giuste dosi anche, realtà e leggenda del personaggio di Dracula. Nessun film finora è riuscito a raccontare adeguatamente tale figura sotto il profilo storico in modo particolare. Qualche accenno (ma giusto qualche) infatti ce lo ha offerto ora solo questo “Dracula untold” di Gary Shore e il “Dracula” di Francis Ford Coppola, ma rimango ancora nell’attesa o forse nella speranza che qualche regista voglia realizzare un signor film sulla figura di Vlad Tepes III che mescoli leggenda e storicismo con prevalenza di storicismo una volta tanto.

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