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Il paradiso per davvero

Regia di Randall Wallace vedi scheda film

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La recensione su Il paradiso per davvero

di supadany
3 stelle

A sorpresa, Il paradiso per davvero è stato un incasso mostruoso negli States, mentre in Italia è uscito direttamente in dvd.

Per chi ama vedere il cinema laddove è stato concepito (la sala), questo si rivela essere quasi una liberazione, si capisce che il film in questione ha pestato temi cari a un pubblico poco cinefilo, il quale, a sua volta, non può trovare alcuna gratificazione nella visione, nonostante Greg Kinnear sia da sempre un attore stimabile.

La famiglia Burpo è estremamente credente. Todd (Greg Kinnear) è il pastore guida di una piccola comunità, almeno fin quando suo figlio Colton (Connor Corum) non rischia di morire e una volta salvato racconta di aver visto il paradiso.

Questa rivelazione mette in estrema difficoltà Todd, in lui crescono i dubbi e la sua posizione viene messa in discussione, mentre le difficoltà economiche lo attanagliano.

 

Greg Kinnear, Connor Corum

Il paradiso per davvero (2014): Greg Kinnear, Connor Corum

 

Classico film che tende a semplificare ogni cosa, in realtà la svolta che lo permea avrebbe potuto generare una reale discussione molto interessante, ma poi sceglie scientemente di perseguire tutte le strade più facili.

Ispirato da una storia vera - ma in ogni caso i malori iniziali di Todd, vissuti quasi come salienti, assumono un significato vicino allo zero - ha uno sviluppo iper melenso che sopravanza i limiti di qualsivoglia instinto di sopportazione.

Il centro è, o dovrebbe essere, il dubbio sulla fede, che però viene risolto nel modo più blando che si possa immaginare, all’insegna del buonismo più spiccio (per cui scordatevi ogni riflessione degna di tal nome).

Anche il duttile Greg Kinnear ne finisce inevitabilmente risucchiato e pure il valido cast di supporto, che vede nomi di valore come Kelly ReillyMargo Martindale e Thomas Haden Church, non può che apparire spaesato.

Tutto davvero troppo studiato a tavolino e pensato per soddisfare (non per creare un dibattito), poi il fatto che alla base ci sia una storia vera poco influisce sulle dinamiche in gioco, il cinema è un’altra cosa e quando si sceglie di affrontare pagine combattute come questa urge un minimo di pensiero in più.

Tempo perso (amen).

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