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Mommy

Regia di Xavier Dolan vedi scheda film

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La recensione su Mommy

di Storiedicinema
9 stelle

Xavier Dolan, Québec, ventisei anni e sei film alle spalle. Una mente d’altri tempi, non c’è che dire. Sì, perché Dolan non è solo un regista prolifico da un film all’anno, ma è soprattutto un autore di sostanza, che pensa, scrive e modella i suoi film, dall’inizio alla fine. Basta citare Heartbeat, Tom à la ferme e Laurence Anyways per capire di che pasta è fatto il giovane regista canadese. Mommy, ora nelle sale italiane, rappresenta tuttavia un balzo in avanti rispetto agli esordi, e una conferma di talento assolutamente spiazzante. Diane è una donna stravagante e decadente, che vive arrangiandosi e mai restia a dispensare, con l’ausilio di qualche goccetto, ottimismo e timide risate. Suo marito non c'è più, quindi è tutta sua la responsabilità del figlio Steve, un ragazzo affetto da disturbi mentali troppo violento, ostinato e morboso. Una vicina disagiata diventerà pian piano la madrina delle loro vite. Mommy è un film teso. Dolan prende la vita di gente comune, la caratterizza, ne seziona la parte viva accennando appena al passato e, con tutta la forza figurativa a disposizione, la mette sotto il tiro della sua regia, aumentando di scena in scena, per più di due ore, l’intensità del racconto. Poche le pause. Pochissimi i punti deboli. Ecco perché questo spaccato, portato emotivamente al massimo, non cede quasi mai. Mommy va a scoprire i limiti del rapporto tra una madre e il proprio figlio, e ci mostra quanto sia labile il confine tra i sentimenti, tra le buone intenzioni e la disperazione, per arrivare infine al momento, estremo e struggente, di dover conciliare in una sola scelta speranza e amore. Regia espressiva, di livello, multiforme, stilisticamente armoniosa; claustrofobica nei primi piani stretti dei personaggi, dove l’intimità dei volti cattura lo sguardo dello spettatore, impedendo a questo il distacco, l’allontanamento; solare, quasi lirica, nelle sontuose soggettive esterne supportate da motivi pop. Personaggi veri, marchiati da un’autenticità sincera e credibile. Sublime la fotografia. Mommy è un film che trasmette, che coinvolge. È quello che in una parola si potrebbe definire, citando Godard, emozione. Premio della giuria a Cannes.

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