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Il treno va a Mosca

Regia di Federico Ferrone, Michele Manzolini

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Trama

Nel 1957 ad Alfonsine, un paesino della Romagna distrutto dalla guerra, il barbiere comunista Sauro Ravaglia sogna l'Unione Sovietica. Quando si presenta l'occasione di una vita, ovvero visitare Mosca durante il Festival mondiale della gioventù, Sauro e tre amici, armati di cinepresa 8mm, partono per filmare il grande viaggio. A Mosca sono travolti dall'entusiasmo dei partecipanti, ma osservano alcune scene cui non sono preparati: il socialismo non è quel paradiso che avevano immaginato.

Approfondimento

IL TRENO VA A MOSCA: IN VIAGGIO VERSO L'UTOPIA SOCIALISTA

Diretto da Federico Ferrone e Michele Manzolini, Il treno va a Mosca ripercorre il viaggio affrontato nel 1957 dal barbiere comunista Sauro Ravaglia e dai suoi amici, abitanti del piccolo comune romagnolo di Alfonsine che nel 1957 per seguire un ideale politico di pace, fratellanza e uguaglianza, partono alla volta di Mosca per partecipare al Festival mondiale della gioventù socialista. Armati di cinepresa, Sauro e i compagni filmano il viaggio che finisce però con il rivelare una realtà ben diversa da quella immaginata e prospettata. A spiegare le origini di Il treno va a Mosca sono le parole scelte dai due registi per presentare il documentario in concorso al Festival di Torino 2013: «Per Sauro, come per molti della sua generazione, l'utopia non era solo un'idea politica ma una prospettiva che quasi si poteva toccare con mano. Per noi che siamo cresciuti in un'epoca in cui non si sogna più una società ideale, fare un film come questo è un tentativo di far riaffiorare quel desiderio di utopia che, anche solo per motivi anagrafici, non abbiamo mai sentito come nostro.Per farlo abbiamo scelto due assi portanti: i filmati 8mm inediti che Sauro e i suoi compagni Enzo Pasi e Luigi Pattuelli hanno girato a partire dagli anni ’50 (conservati presso Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia) e il racconto dello stesso protagonista oggi. I film amatoriali sono uno sguardo unico su un’epoca, un occhio soggettivo che vale più di qualsiasi ripensamento o smentita successiva.
Il film è il risultato di un lavoro di montaggio e rielaborazione, visiva e sonora, di oltre tre anni. Abbiamo cercato di rispettare lo sguardo originario costruendo però una narrazione più fluida e stratificata, trasfigurando a volte gli 8mm laddove la narrazione lo richiedeva e recuperando registrazioni e documenti sonori dell'epoca. L’idea era quella di raccontare la nascita e la morte del grande sogno comunista in Italia affidandosi molto di più allo sguardo di un tempo che alle parole di oggi.
La traiettoria di Sauro è una parabola eccezionale della militanza, dall’utopia alla sua fine, oltre che un racconto di formazione. Eccezionale soprattutto perché la disillusione, per lui, non è stata un motivo di ritrattare gli ideali con cui è cresciuto bensì un momento di passaggio e di maturazione, trasformatosi poi in uno stimolo a continuare a viaggiare, cosa che ha fatto per tutta la vita.
Con lo stesso materiale si sarebbero potute raccontare centinaia di storie con centinaia di punti di vista diversi. Abbiamo però la convinzione di aver fatto, se non il film migliore possibile, quello più vicino alla nostra sensibilità e, al tempo stesso, fedele alla visione del mondo dei protagonisti.

 

Note

Montati meravigliosamente da Sara Fgaier, gli stralci di pellicola, animati dalle parole del protagonista, sono l’incontro armonioso e di alto valore didattico tra biografia e testimonianza storica. In Concorso al Torino Film Festival 2013.
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alan smithee di alan smithee
6 stelle

TFF 2013 - CONCORSO - TORINO 31 L'amara scoperta di un inganno, le verità tenute segrete e dunque brucianti quando credi fermamente agli ideali per cui sono state combattute guerre e sono morte migliaia di migliaia di persone. Un viaggio a Mosca per ottenere delle conferme, ma che invece apre la mente a dubbi che finiscono per sgretolare tutto il colosso d'argilla depositario di dogmi che… leggi tutto

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Baliverna di Baliverna
7 stelle

E' un'opera realizzata quasi interamente con filmati d'epoca in 8 mm, di cui per fortuna viene rispettato il formato orignale 1:33. Vi sono poi piccole sequenze girate nel presente, in digitale e a colori. E' una testimonianza originale sul comunismo italiano degli anni '50 e sull'Unione Sovietica di quel periodo, e di valore, perché proviene proprio da un comunista (o ex). Questi si reca… leggi tutto

3 recensioni positive

2022
2022
2015
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Recensione

Baliverna di Baliverna
7 stelle

E' un'opera realizzata quasi interamente con filmati d'epoca in 8 mm, di cui per fortuna viene rispettato il formato orignale 1:33. Vi sono poi piccole sequenze girate nel presente, in digitale e a colori. E' una testimonianza originale sul comunismo italiano degli anni '50 e sull'Unione Sovietica di quel periodo, e di valore, perché proviene proprio da un comunista (o ex). Questi si reca…

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Utile per 2 utenti
2014
2014

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FilmTv Rivista di FilmTv Rivista
7 stelle

1957, Alfonsine, Romagna rossa, provincia di?Ravenna. Sauro Ravaglia non sogna la California, sogna l’Unione Sovietica. E con una camera Super8 parte verso Mosca, destinazione Festival mondiale della gioventù socialista. Con lui Enzo Pasi e Luigi Pattuelli, come lui cineamatori, come lui in pelligranaggio verso il luogo di quel culto remoto. Verso l’utopia. Ma le immagini che raccolgono in…

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Artemisia1593 di Artemisia1593
5 stelle

Fare un film solo con montaggio di vecchie riprese in 8mm è senza dubbio un esperimento interessante e, in questo caso, anche ben riuscito. Anche il tema (la delusione di chi credeva che in Unione Sovietica vi fosse la società ideale) è interessante. Come godibilità il film risulta però piuttosto pesante. Diciamo "da amatori".

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titabellini di titabellini
8 stelle

Un nostalgico tuffo nella passione politica di onesti ed appassionati comunisti romagnoli negli anni '50. Un amorevole e buon montaggio (ad opera di due registi nati trent'anni dopo) ricavato da centinaia di ore di filmati "super 8" girati da Sauro Ravaglia ed altri tre "compagni" a partire dai primi anni '50 (le feste dell' Unità e scene di vita familiare e di paese ad Alfonsine), passando per…

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2013
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IL TRENO VA A MOSCA: IN VIAGGIO VERSO L'UTOPIA SOCIALISTA

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