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I toni dell'amore - Love Is Strange

Regia di Ira Sachs vedi scheda film

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La recensione su I toni dell'amore - Love Is Strange

di miss brown
6 stelle

Ben ha 70 anni, è un insegnante in pensione e discreto pittore, allegramente trascurato, amichevole e logorroico. George ha 60 anni, è un pianista classico e insegnante di musica, elegante, preciso e taciturno. E da 39 anni sono innamorati. Nello Stato di New York vengono legalizzati i matrimoni gay e loro si sposano, circondati dall'affetto di parenti, amici e allievi con le loro famiglie. Dato fondo ai risparmi per una lussuosa luna di miele, al ritorno hanno un'amara sorpresa: George viene licenziato in tronco dalla scuola cattolica in cui insegna da 12 anni; tutti sapevano che era gay ma ci erano passati sopra, finché un genitore non aveva letto le pubblicazioni e segnalato la cosa al vescovo.

Non viene così a mancare solo il suo stipendio: improvvisamente si ritrovano senza assicurazione sanitaria (e alla loro età è importante) e soprattutto non sono più in grado di pagare il mutuo della casa in cui vivono da tempo. Decidono di venderla, ma l'acquirente vuole occuparla subito. In attesa di trovare un nuovo appartamento che si possano permettere sono costretti temporaneamente a separarsi. George viene ospitato da una coppia di poliziotti gay vicini di casa. Ben va a vivere dal nipote Elliot, spesso assente a causa del suo lavoro nel cinema, sposato con la scrittrice Kate, che lavora in casa al suo ultimo romanzo, e col turbolento figlio Joey, in piena crisi adolescenziale. La situazione è difficile per entrambi, costretti a rinunciare a tante vecchie abitudini e a disagio per queste nuove forzate convivenze: "Quando si vive con le persone si finisce per conoscerle più di quanto si vorrebbe". Ma quella che manca loro più di tutto è la vicinanza, la quotidiana affettività, dopo tanti anni di vita l'uno accanto all'altro.

Attraverso i giovani occhi dell'insofferente Joey (l'eccellente Charlie Tahan) seguiamo la storia di due persone, dopo tanti anni di convivenza ancora innamorate, che per aver voluto ufficializzare il reciproco amore si sono viste crollare di colpo il mondo addosso: ma che si sostengono con il profondo affetto che le unisce, anche da lontano. E insieme assistiamo allo sgretolarsi del rapporto fra i suoi genitori (Marisa Tomei e Darren Borrows, perfetti), incapaci ormai di reciproca comprensione e tenerezza. Alfred Molina (George) e John Lithgow (Ben) sono come sempre giganteschi e con pochi gesti e semplici sguardi riescono ad esprimere l'ampia gamma di sentimenti dei loro personaggi.

Lo sceneggiatore e regista Ira Sachs ambienta la storia nel West Village di New York, in un mondo di artisti e intellettuali vicino a quello dei film di Woody Allen, al cui HANNA E LE SUE SORELLE ha dichiarato di essersi ispirato. Sceglie di offrirci un ritratto multi-generazionale in sordina, ritmato dallo scorrere delle stagioni, un racconto sottotono, realistico (la malinconica, imbarazzata visita all'ufficio dei Servizi Sociali, le astiose discussioni coniugali) e con piccoli tocchi di umorismo (Ben costretto a dormire in un letto a castello nella camera del nipote 13enne; il raffinato musicista George che aspetta in un angolo la fine dell'ennesima, rumorosissima fiesta latina per poter dormire sul divano del soggiorno dei suoi amici). Avrebbe potuto osare di più, ma non era evidentemente nelle sue intenzioni produrre un'opera militante; le passate battaglie per i diritti dei gay compaiono solo per un momento, quando i due protagonisti, in uno storico bar, sono in vena di ricordi. L'autore voleva solo raccontarci - e ci è riuscito - le tante facce dell'amore con un film gentile, malinconico e beneducato. Anche se forse ha un po' esagerato con la colonna sonora, tutta a base di sonate di Chopin.

Una piccola nota: negli Usa LOVE IS STRANGE si è preso una R e in Gran Bretagna è stato vietato ai minori di 15 anni. I ragazzini delle medie possono cioè assistere impunemente a sparatorie e squartamenti, ma non a una pudicissima storia d'amore, perché fra persone dello stesso sesso, in Paesi in cui i matrimoni gay sono già da tempo una realtà. Per questa volta nella conservatrice e bigotta Italia siamo stati un po' più "umani".

 

 

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