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Sfida infernale

Regia di John Ford vedi scheda film

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La recensione su Sfida infernale

di munnyedwards
9 stelle

 

Wyatt Earp, Doc Holliday, i Clanton e Tombstone, quattro pilastri per una leggenda americana.

John Ford ha raccontato il west come nessun altro, miscelando perfettamente classico e moderno, epica e mito, l’epopea della frontiera non è mai stata fotografata in modo migliore.

La storia della sfida tra gli Earp e i Clanton all’ O.K. Corrall è famosissima, il cinema ha trattato questo argomento innumerevoli volte e Sfida Infernale si può certamente considerare come uno dei primi (nonché il migliore) adattamenti di questa vicenda.

Quattro cavalieri scortano una mandria di bestiame diretti verso Tucson, sullo sfondo la grandiosa magnificenza della Monument Valley, il cinema di Ford, la sua poetica dei grandi spazi si manifesta imponente fin dal bellissimo incipit del film.

A notte fonda gli animali vengono rubati e l’unico degli uomini rimasti di guardia (il più giovane dei fratelli Earp) viene ucciso, Wyatt (un sublime Henry Fonda) diventa così sceriffo di Tombstone in attesa di trovare le prove per incastrare i Clanton e fare giustizia.

 

https://whatson.bfi.org.uk/ArticleMedia/Images/lff14/films/my-darling-clementine-002.jpg

 

Il soggetto di Sfida Infernale non si concentra tuttavia solo sul duello tra le due famiglie rivali, nel microcosmo di Tombstone si muovono infatti molti altri personaggi, tutti importanti nell’economia della storia, tutti protagonisti.

Brilla in particolare la figura di Doc Holliday (Victor Mature), chirurgo caduto in disgrazia, alcolizzato e violento, malato terminale in attesa della partita finale, quella che non può vincere, nonostante le sue indubbie qualità di pistolero.

Holliday è il boss di Tombstone, amministra la giustizia con metodi spicci, controlla il gioco d’azzardo e punisce con l’umiliazione i bari che osano sfidarlo, al suo rientro in città trova ad attenderlo un nuovo sceriffo e saranno subito scintille.

Ma anche l’universo femminile è ben rappresentato, in azione due donne agli antipodi, la focosa e irascibile Chihuahua (una raggiante Linda Darnell) e la dolce Clementine Carter (Cathy Downs) a cui si rifà il titolo originale del film My darling Clementine (da una famosa ballata western).

 

https://whatson.bfi.org.uk/ArticleMedia/Images/lff14/films/my-darling-clementine-001.jpg

 

E poi i personaggi minori, il barbiere con la sua sedia ballerina fatta venire apposta da Chicago e il suo profumo alla lavanda, il barman Mac che non è mai stato innamorato perché lui ha sempre fatto il barista, l’attore di teatro che arriva a Tombstone per recitare Shakespeare.

La grandezza di Ford si misura anche da queste caratterizzazioni minori, non a caso la sequenza migliore del film non è quella della famosa sparatoria all’O.K. Corrall (comunque diretta magnificamente) ma quella che vede tutto il paese in fermento per l’inaugurazione della chiesa.

Lo scheletro di un campanile a dominare la scena, un palco improvvisato per gli abitanti di Tombsone riuniti in festa, intorno, la vastità di una terra selvaggia ancora non domata, il deserto, le montagne imponenti, il west.

 

Victor Mature

Sfida infernale (1946): Victor Mature

 

John Ford era un artigiano del cinema, un proletario come spesso si definiva, con Sfida infernale firma uno dei migliori western di tutti i tempi, semplice nella costruzione e nello sviluppo ma ancora clamorosamente attuale, moderno nella messa in scena perché la forza del film sta proprio nella sua immediatezza.

Impossibile per tutti gli amanti del genere dimenticare il primo incontro tra Wyatt Earp e Doc Holliday, scontro fra titani nella cornice del fumoso saloon di Mac, il tempo si ferma mentre Henry Fonda con la sua elegante andatura si avvicina a Victor Mature che gli da le spalle.

Oppure come non ricordare il vecchio Clanton che insegna le regole del mestiere ai suoi quattro figli, usa la frusta perché “Se si estrae una pistola è per uccidere”, le maliziose canzoni di Chihuahua, Doc che recita Shakespeare, presagio di una morte imminente.

Capolavoro.

Voto: 9

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