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Ritratti abusivi

Regia di Romano Montesarchio vedi scheda film

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La recensione su Ritratti abusivi

di zombi
7 stelle

a castel volturno in provincia di caserta gli americani della nato negli anni settanta costruirono un nuovo quertiere residenziale proprio su una zona selvaggia di acquitrini, paludi frequentate da uccelli e fauna varia. sulla voce che introduceva le meraviglie di casette basse immerse nel verde lontano dal chiasso della città, la telecamera si sposta dalle immagini d'epoca e si stanzia sullo sconfortante paesaggio odierno. qui a parte qualche famiglia che abita legalmente le case e ha un lavoro, le restanti case o ciò che ne rimane sono state prese d'assalto da abusivi italiani e stranieri alla ricerca di un tetto sotto cui stare. periodicamente le istituzioni mandano qualcuno a interrompere acqua, luce e gas e loro via a ripristinare tutto fino al prossimo controllo. qui nessuno paga niente, tanto meno le tasse, e sembra un pò come se le paludi di una volta si siano riprese le loro aeree mettendo una maledizioni su chi vi vive, come nei migliori film horror della casa o del villaggio costruito sul cimitero indiano. queste persone non ci sono e non esistono per lo stato se non quando lo stato manda qualcuno per l'appunto a ricordar loro che lì non dovrebbero esserci o starci e quindi mette sigilli. da quando gli americani se ne sono andati le cose non hanno fatto che peggiorare. le case vengono distrutte in cerca di tubi o quant'altro e l'orrida serie di palazzine che si erge su quelle paludi di fronte al mare, vengono abbattute come monito, promessa o ricordo che qualcosa che prende il nome di istituzioni aldifuori di quegli acquitrini esiste ancora. qualcosa che periodicamente rivendica interesse su quelle aeree, riempiendosi la bocca con concetti come rivalutazione del territorio. qui la gente sta mediamente bene e ormai lì è casa sua. tra quelle case scrostate, corrose ed erose dal basso si cerca di condurre una vita che come dice uno degli abitanti storici, "non ha orari.... siccome nessuno lavora, si pranza e si cena quando se ne ha...". la vita scorre lenta, i ragazzini giocano a rincorrersi e a spararsi come nei film, oppure si tuffano in una piscina installata su un tetto. sono ritratti che non si differenziano un granchè dalla vita di chiunque altro, se non per il fatto che queste persone sono abusive e da un momento all'altro possono essere sfrattate e assistere alla distruzione di ciò che esse chiamano casa. come dice uno dei protagonisti di questa storia è però anche una condizione ideale e finanche paradisiaca.... non hanno nulla, ma non pagano nulla. dovrebbero essere nullatenenti e hanno ciò che di cui fabbisognano... fino a quando le istituzioni punteranno definitivamente il dito su di loro. inquietante e sospeso.

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