Regia di Carlo Vanzina vedi scheda film
Cinque amici quarantenni si ritrovano a Zurigo, dopo molti anni, per il matrimonio di uno di loro; ognuno di essi nasconde qualcosa e sarà questa l'occasione per mettere rocambolescamente a posto la propria vita.
Una ragazza conosce due uomini che stanno insieme e commenta: "Comunque siete una bella coppia". Ecco, in quel comunque si riassume tutto il cinema dei fratelli Vanzina, in quel becero, insopprimibile residuo di omofobia, in quella smania palesemente ipocrita di voler raccontare un mondo che i figli di Steno (Enrico sceneggiatore, Carlo regista: come sempre, ormai da quarant'anni senza sosta, con la preoccupante media di quasi un film sfornato a semestre) non solo non capiscono, ma sul quale pensano pure di sapere tutto a menadito. A sentire ciò che pensano di loro stessi e delle loro opere, i Vanzina sembrano chirurgici osservatori della realtà italiana, nonchè fustigatori del malcostume implacabili; invece c'è quel comunque che li tradisce, che li smaschera e ci pone impietosamente davanti allo spaventoso vuoto di idee che si cela dietro film come questo Un matrimonio da favola - e l'altrettanto terrificante appoggiarsi su concetti obsoleti e sorpassati, su un'idea della società italiana ferma ai ruggenti, sciagurati anni Ottanta. Vedere cinque italiani di quarant'anni, nel 2014, professionalmente sistemati e perfino annoiati dalla loro stessa vita borghese (o per lo meno inquadrata e priva di particolari ansie economiche) è semplicemente una bestemmia, una spintarella alla schiena di tutti i disperati connazionali dei Vanzina che - a insaputa di questi ultimi, a quanto pare - nello stesso momento stanno meditando il da farsi, in piedi sul davanzale della finestra del quarto piano. Fortunatamente il pubblico ha smesso da qualche anno di premiare al botteghino gli insulsi lavori dei Vanzina, eppure attori di un certo calibro (Stefania Rocca e Giorgio Pasotti, qui molto bravi, ma anche Adriano Giannini, Emilio Solfrizzi e Ricky Memphis, gli ultimi due certo più affini al registro comico) insistono nel prendere parte a questi ignobili disastri cinematografici; Un matrimonio da favola non è soltanto un film già visto, già passato, già metabolizzato: è pure confezionato peggio di tutto ciò che di tremendamente simile si era già visto finora. 1,5/10.
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