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Trama

1984. Aria (Giulia Salerno) ha 9 anni e un sogno: essere amata dai suoi genitori (Charlotte Gainsbourg e Gabriel Garko), belli e dannati che vivono in un turbine di botte e scenate e che le preferiscono le due sorellastre nate da precedenti unioni. Di tutto danno la colpa a lei, che non fa la spia, ed è l’unica a esser punita. Quando padre e madre si separano, a turno cacciano di casa Aria, e lei va avanti e indietro fra le loro case, con la valigetta rosa e la gabbia col gatto. Sola nella città, Aria sfiora l’abisso, ma la sua innocenza la salva sempre. Ed è per innocenza che Aria fa finire in galera i genitori che la rinnegano, sfiorando la tragedia.

Approfondimento

INCOMPRESA: UN ROMANZO DI FORMAZIONE AL CONTRARIO

Sceneggiato da Barbara Alberti e Asia Argento, Incompresa è il terzo film da regista di Asia Argento, che dopo Scarlet Diva e Ingannevole è il cuore più di ogni cosa ha scelto di tornare dietro la macchina da presa con una storia facilmente riconducibile alla sua infanzia. Protagonista di Incompresa è infatti Aria, una bambina di 9 anni che si ritrova suo malgrado a vivere la violenta separazione dei genitori e lo strappo dalle sue "sorellastre" in una famiglia allargata. A raccontare genesi e intenzioni di Incompresa, presentato nella sezione Un certain regard del Festival di Cannes 2014, sono le parole della stessa Argento: «Questo film ha la forma di un album dei ricordi. Come aprire una raccolta di fotografie e sfogliarle una a una, e guardare quella luce morbida e soffusa che sanno avere le giornate di maggio, in cui il sole sembra non dover tramontare mai.
Incompresa è un testo che narra di una soggettività imperante e radicale, quella di una bambina di nove anni. Ho cercato nella mia infanzia per costruire la sua, è per questo ho ambientato il film negli anni Ottanta, quando anche io ero bambina. Nella storia riecheggiano i due elementi bergmaniani della fiaba e del romanzo di formazione; una formazione, tuttavia, impossibile, poiché lì dove nel classico bildungsroman il bambino deve essere traghettato nell'età adulta, attorno alla nostra protagonista il mondo degli adulti è un po' tragedia e un po' farsa. Incompresa quindi si dà come un romanzo di formazione al contrario, in cui sono soprattutto gli adulti che necessitano di essere formati, o forse de-formati, destrutturati. È della loro corazza di adulti che dovrebbero liberarsi e tornare a essere bambini.
Se a Bergman ho "rubato" le strutture drammaturgiche è a Truffaut - da I quattrocento colpi, per la precisione - che mi ispiro per ritrarre il rapporto della bambina con la città. Roma - come la Parigi di Antoine Doinel - è la foresta incantata in cui si realizzano fughe, in cui si trova il senso della parola libertà. Girovagare nei quartieri della città da soli era un lusso che esisteva negli anni '80, noi della mia generazione lo ricordiamo bene, ma oggi si è completamente perso.
Come dicevo all'inizio, vorrei che questo film avesse la forma di un album dei ricordi, di Polaroid - è questo lo spunto a cui io e Nicola Pecorini, il direttore della fotografia, ci siamo ispirati. Ricostruire quella sensazione che davano le tapparelle abbassate col pulviscolo atmosferico che danzava nell'aria. Riguardo la scenografia (Eugenia Di Napoli) e i costumi (Nicoletta Ercole), abbiamo cercato di evitare un film "in costume", ma qualcosa di realista, con dei tocchi minimali che ricordano l'epoca senza forzature.
L'infanzia per me ricopre un ruolo fondamentale, era d'infanzia che del resto parlava anche il mio film precedente. Lo spettatore ideale di Incompresa è il bambino, non solo il giovane essere umano ma il bambino che è in ognuno di noi. È a quella parte sacrosanta dell'individuo che ho voluto parlare; ciò che intendo è esattamente l'opposto del fanciullino pascoliano, il quale sembrava morto da sempre; a me interessa il bambino allegro, vivo e vibrante, curioso e un po' ingenuo, capace di comunicare, apprendere e divertirsi, quello che va salvato e custodito per tutta la vita, quello che va affascinato piuttosto che "erudito". È al bambino anscosto dentro ogni adulto a cui mi rivolgo».

 

Note

Respira referenti internazionali, l’opera terza di Asia Argento regista, capace di incendiare gli interni domestici gettando inchiostro sulle pareti e parole di spietato disamore sulla bocca dei genitori, senza mai abbandonare l’intimità colorata e struggente del romanzo di formazione. Rivendicando il diritto a un cinema libero: grottesco e malinconico, repellente alle etichette fino al masochismo, sfacciatamente pop, "sentimentale". Incompreso, forse o comunque, ma prepotentemente fiero.

Trailer

Commenti (3) vedi tutti

  • Mamma mia, spero per la vera Aria che la sua famiglia fosse diversa dalla famiglia di pazzi di questa piccola Aria. Certo che hanno acconciato la Gainsbourg proprio come la Nicolodi. Cmq bravissimi gli attori ragazzini. Voto 6.

    commento di ezzo24
  • Una bambina sbattuta tra due genitori sbandati e in perenne lite, che a tutto s'interessano meno che a lei.

    leggi la recensione completa di Baliverna
  • Inguardabile!!! 289

    commento di vjarkiv
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zombi di zombi
5 stelle

un vero scult il nuovo film di asia/aria. di questa vampirona dark tatuata il cui rapporto con la recitazione è un pò conflittuale. che sia o non sia biografico; che quel non volersi attirare la pena dello spettatore, bensì la comprensione, sia un'analisi del sè pubblico questo non lo posso sapere. posso andare a tentoni, un pò come nel suo sgrammaticato modo… leggi tutto

4 recensioni sufficienti

Recensioni

La recensione più votata delle positive

maghella di maghella
7 stelle

Aria è una ragazzina di 10 anni, figlia di due genitori molto famosi, la madre una musicista e il padre un attore. Aria ha anche due sorellastre più grandi. Nonostante questa numerosa famiglia Aria si sente molto sola e senza amore. I rapporti tra i genitori sono tesi, presto arrivano ad una separazione e la convivenza con le sorellastre risulta difficile e conflittuale.  … leggi tutto

3 recensioni positive

Recensioni

La recensione più votata delle negative

mm40 di mm40
1 stelle

Nel 1984 Aria (vero nome di Asia Argento, nata nel 1975) ha 9 anni, i genitori artisti litigano, la picchiano e la abbandonano, a scuola è un genio ma nessuno la capisce, lei tenta il suicidio.   Il (tentato) suicidio di una bambina non può e non deve far ridere, ma quando messa in scena e regia sono furentemente in combutta per renderlo esilarante, anche l'avvenimento… leggi tutto

2 recensioni negative

2023
2023
2021
2021
Trasmesso l'8 marzo 2021 su Rai Movie
2019
2019
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Trasmesso il 12 febbraio 2019 su Rai Movie
2018
2018
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Recensione

Baliverna di Baliverna
8 stelle

Premetto innanzitutto che Asia Argento - come persona oggi - non mi è simpatica, ma questo suo film - suo suo - mi ha fatto una buona impressione. All'inizio ero un po' infastidito da Charlotte Gainsbourg che parla in italiano, e dai molti accenti sgradevoli sparsi qua e là, sicché temevo una carrellata di sgradevolezze e di cinismo. Invece è una pellicola…

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Trasmesso il 20 luglio 2018 su Rai Movie
Trasmesso il 23 febbraio 2018 su Rai Movie
Trasmesso il 12 febbraio 2018 su Rai Movie
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2017
2017
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mm40 di mm40
1 stelle

Nel 1984 Aria (vero nome di Asia Argento, nata nel 1975) ha 9 anni, i genitori artisti litigano, la picchiano e la abbandonano, a scuola è un genio ma nessuno la capisce, lei tenta il suicidio.   Il (tentato) suicidio di una bambina non può e non deve far ridere, ma quando messa in scena e regia sono furentemente in combutta per renderlo esilarante, anche l'avvenimento…

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2015
2015
Nel mese di maggio questo film ha ricevuto 3 voti
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Recensione

Nacro di Nacro
5 stelle

La prepubescenza di Asia Argento E' la storia di una ragazzina al centro di un costrasto tra due genitori egoisti. Chiaramente autobiografico , sua madre una famosa pianista (Charlotte Gainsbourg) e suo padre un attore (Gabriel Garko), il film è ben girato sotto l'aspetto tecnico, fotografia curata e cromaticamente vivace, poisizioni di macchina mai banali , uso di lenti particolari il…

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Recensione
Utile per 2 utenti

Recensione

danceinthenight di danceinthenight
3 stelle

INCOMPRESA è un film che ho visto la scorsa estate e l'ho trovato talmente orribile e trash da risultare divertente. pessimi tutti e cattivo gusto a go go. La Charlotte Gainsbourg  è una versione moderna tossica e anoressica della matrigna di cenerentola e  Garko divertentissimo perchè impersona ironicamente se stesso e cioè un pessimo…

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2014
2014
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