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The Giver - Il mondo di Jonas

Regia di Phillip Noyce vedi scheda film

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La recensione su The Giver - Il mondo di Jonas

di Brady
8 stelle

Nostro malgrado, non stiamo già, adesso, rinunciando a tanto, troppo?

Come altri hanno già ricordato la somiglianza con Gattaca è importante, ma mentre qui lo scopo, il fine ultimo del protagonista è ben chiaro sia a lui che a noi, in Gattaca appare più come una ricerca utopica di cui lo spettatore non percepisce assolutamente  la necessità, ma solo il mezzo per raggiungere un obiettivo incomprensibile.

 

Indubbiamente un'altra netta somiglianza di stile e contenuti la ritroviamo sia nel Grande Fratello di '1984' scritto nel 1949 (film: 'Orwell 1984', del 1984!), sia nel romanzo di Aldous Huxley 'Mondo nuovo - Ritorno al mondo nuovo' del 1932.

Quest'ultimo ricalca quasi pienamente ciò che accade in The Giver, peraltro riduzione cinematografica del romanzo omonimo di Lois Lowry del 1993.

Quindi apparentemente niente di nuovo sotto i riflettori. Se non chè quanto meno con questa pellicola siamo riusciti finalmente ad arrivare ad un pubblico più vasto. Riesco, infatti, a malapena a ricordare alcune scene del film Brave New World del 1980. Gli altri ricordi sono piuttosto legati al libro.

 

Come i più hanno ricordato, abbiamo uno svolgimento pittosto rapido degli eventi, ma questo è solo frutto dei nostri tempi. Tenere uno spettatore attaccato alla poltrona in un film dove sono banditi o ridotti a cultura generale per pochi, i colori, le emozioni, le guerre, il sangue, le rappresaglie etniche, le speculazioni bancarie, i furti a domicilio, la violenza gratuita, ... non è semplice. Quindi tutto sommato lo apprezzo. Ciascuno di noi avrà poi tempo di approfondire per suo conto tutte le problematiche, complesse, che il film ci trasmette.

 

E bisognerebbe davvero farlo. Magari andando a leggersi il libro originale, o perché no, i 'vecchi' romanzi d'AUTORE, davvero splendidi!! Leggendoli vi accorgerete di come siano incredibilmente moderni, nonostante abbiano ormai quasi un Secolo di vita.

 

Il tema e la conclusione sono quasi ovvie. Chi vorrebbe mai rinunciare alle emozioni per una pace aliena?

Si tratta di un mondo imperfettamente irrealizzabile, nemmeno in parte, purtroppo. Certo che se potessi scegliere di eliminare tutte le guerre, le oppressioni, le tirannie, le devastazioni ambientali e sociali.... schiacciando su di un bottone....  ma come rinunciare al resto, ai colori ed ai profumi dell'amore e della natura?

Tuttavia la triste constatazione che devo necessariamente fare, è che già ora siamo spesso costretti a rinunciare a quanto di bello potrebbe offrire la vita. L'amore è spesso confinato al puro sesso per spasso, l'onestà abbattuta dal profitto, i colori annichiliti dal cemento, la molteplicità dei pensieri uniformata dai mass media, la serenità assediata dalla sete di successo... Quindi nostro malgrado non stiamo già, adesso, rinunciando a tanto, troppo?

 

Per non parlare di chi è completamente tagliato fuori da una società sempre più elitaria.

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