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Gone Girl - L'amore bugiardo

Regia di David Fincher vedi scheda film

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La recensione su Gone Girl - L'amore bugiardo

di champagne1
7 stelle

Il giorno del suo 5° anniversario di nozze Nick  torna a casa da cui manca la sua bella moglie Amy.

Tracce di una verosimile colluttazione e un vago presentimento lo portano a denunciare subito alla Polizia il possibile rapimento-scomparsa, permettendo quindi ai detective non solo di fare i classici rilevamenti in casa, ma anche di entrare sempre più profondamente all'interno del suo menage coniugale, che non si presenta così lineare come all'apparenza poteva sembrare. Del caso comincia a interessarsi anche il mondo dell'informazione che - partendo dalla avvenuta conoscenza di difficoltà crescenti e preclusioni reciproche nei due giovani - comincia a lanciare l'ipotesi di un diverso esito, forse tragico, della scomparsa di Amy e a indicare Nick come il potenziale responsabile...

 

            

 

Film intenso, appassionante in cui Fincher ci porta a osservare l'evoluzione di un rapporto di coppia, dalla fase della luna di miele a quella delle tragiche incomprensioni; il regista, non avvezzo al genere psicologico-intimista, sceglie di raccontarci la storia con tinte forti, con l'atmosfera del noir.

Sceglie poi un meccanismo narrativo che parte dall'oggi e torna a ritroso nel tempo tramite i consueti flashback che sono guidati dalla voce fuori-campo della moglie Amy. Gioca quindi con lo spettatore che tende a immaginarsi la voce fuori-campo come quella del punto di vista "oggettivo" e da per scontato che quanto viene detto risulti, appunto, oggettivamente vero. La realtà dei fatti invece rappresenterà un elemento di distorsione cognitiva che spiazza lo spettatore e lo proietta improvvisamente in una dimensione da cui scopre tutta un'altra visuale (qualcuno parla della visione di un "mondo parallelo").

Il ritmo ne guadagna e , ben sottolineato da una colonna sonora all'altezza, è a volte addirittura frenetico.

Il pathos non si scioglie mai - pur con alterne vicende - fino alla fine, in cui tra l'altro viene a mancare l'attesa catarsi.

 

Il legnoso Ben Affleck offre comunque una prova dignitosa, mentre mi ha molto impressionato Rosamunde Pilke, che avevo comunque già notato con interesse nel recente Non buttiamoci giù.

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