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Il giovane favoloso

Regia di Mario Martone vedi scheda film

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La recensione su Il giovane favoloso

di michemar
8 stelle

L’impegno profuso dal cast artistico e tecnico è quello che più colpisce, in particolar modo traspare la passione che ha spinto Mario Martone a girare questo film a cui teneva tanto, passione che riscontriamo sempre nelle sue opere. Messaggero d’amore – ché di amore si è trattato tra regista e poeta – è stato un carnale e partecipato Elio Germano.

Come succede per i libri best-sellers portati sul grande schermo, così i biopic suscitano entusiasmi oppure malumori sia tra gli appassionati di cinema e sia tra i lettori o i cultori dei personaggi in oggetto. Ognuno di noi porta con sé un’idea del personaggio o del libro letto e in sala deve confrontarla con quella che ci porge l’autore, operazione questa che causa appunto conferme o delusioni. Immancabilmente tutto ciò avviene altresì alla visione di questo film, anche perché Leopardi fu una persona di grande carattere, di forte personalità, che suscitava già nei suoi anni adorazione da parte di chi lo amava o antipatia in chi non lo apprezzava. Lasciando ovviamente l’aspetto strettamente letterario agli studiosi, a noi non resta altro che giudicare il film.

 

Elio Germano

Il giovane favoloso (2014): Elio Germano

 

L’impegno profuso dal cast artistico e tecnico è quello che più colpisce, in particolar modo traspare la passione che ha spinto Mario Martone a girare questo film a cui teneva tanto, passione che riscontriamo sempre nelle sue opere. Suo messaggero d’amore – ché di amore si è trattato tra il regista e il poeta – è stato un carnale e partecipato Elio Germano, non nuovo a queste imprese di immedesimazione e partecipazione totale in un personaggio. Il loro impegno e il loro sforzo di mostrare la complessità e la bellezza dello spirito ribelle che animava il contino Giacomo sin dalla adolescenza diventa durante le proiezione del film un continuo effluvio verso gli spettatori. Si rimane incantati dalle immagini ottimamente fotografate da Renato Berta e quindi si subisce, come anche dalle parole del Poeta, la bellezza medioevale di Recanati assieme al senso di limitatezza di libertà, ancorché fisica anche spirituale ed espressiva, che prova il giovane Giacomo; si gode dell’aria frizzante e verdeggiante della florida Firenze, come delle grazie della Fanny Targioni Tozzetti, nobildonna fiorentina animatrice del salotto letterario di quella città;

 

Anna Mouglalis

Il giovane favoloso (2014): Anna Mouglalis

 

dei colori vivaci e delle stradine napoletane prima rallegrate dai cittadini e dalle donne di facili costumi, poi dai monatti che giravano per raccogliere i numerosi corpi dei morti di colera. Soprattutto, regina incontrastata del film come ruolo femminile, le inquadrature premiano la bellezza, silenziosa e dominante le notti di Leopardi, la luna: quel disco bianco a cui dedica tanti versi meravigliosi e che vede come una dea che domina la natura, quella natura così poco generosa con lui. Il Poeta la guarda incantato e ne elogia il ruolo determinante nell’ambito dell’universo, del suo universo, e mentre Elio Germano ne evoca i versi, Martone lo pone in primissimo piano stringendo l’inquadratura sugli espressivi occhi e facendo partecipe così lo spettatore delle accorate parole dedicatele.

 

Massimo Popolizio, Elio Germano

Il giovane favoloso (2014): Massimo Popolizio, Elio Germano

 

La vista di Leopardi è andata sempre peggiorando, sin dai primi anni, troppo chino sulle pagine dei libri della sterminata libreria del padre-padrone amato-odiato Conte Monaldo, troppi giorni e troppe notti trascorsi su fogli svolazzanti, pieni di disamine dei libri letti e di versi che sgorgano prorompenti. La mente invece è sempre lucidissima, nonostante il peggioramento delle condizioni di salute, accentuato dagli atroci dolori che gli procura la malattia ossea, tanto che il cuore ha sussulti di sentimenti, particolarmente rivolti alla bella nobildonna fiorentina. Questa però sarà l’ennesima delusione della sua vita e così, anche per motivi finanziari suoi e del suo amico del cuore, lo scrittore partenopeo Antonio Ranieri, si trasferiscono a Napoli, dove quasi per magia riesce a trovare tra la popolazione sincera e allegra, ancorché martoriata dal colera, momenti di serenità e allegria. Ma a questo punto si riaffaccia prepotente la nostalgia per la sua Recanati e per la collina che tanto lo aveva ispirato.

 

Michele Riondino, Elio Germano

Il giovane favoloso (2014): Michele Riondino, Elio Germano

 

Questa opera è prettamente marchiata a fuoco dalla firma di Mario Martone, regista sempre sensibile ai momenti topici della Storia Italiana, storici e letterari, e non solo del periodo risorgimentale e la sua dedizione alla causa culturale, che trova sfogo anche e soprattutto nei teatri italiani, trapela prepotente dallo schermo e la stessa determinazione l’ha chiesta e trovata nella forza recitativa di Elio Germano. Germano è un attore notoriamente ardente e passionale, un attore facilmente propenso alla recitazione sopra le righe (solo per eccesso di generosità interpretativa) e in questa occasione riesce a dare il massimo delle sue possibilità, indossando letteralmente il personaggio del Leopardi e riuscendo a trasmetterci la sua intera personalità, la sua sensibilità, le sue passioni, la sua elevata e superiore intelligenza. La recitazione dell’attore è ora sotto tono, ora passionale e partecipata, quasi urlata, sempre misurata all’attimo raccontato: in una parola, perfetta.

 

Mario Martone, Elio Germano

Il giovane favoloso (2014): Mario Martone, Elio Germano

 

Il Giacomo Leopardi di Martone è un poeta pieno di vitalità, di idee, di voglia di libertà, fisica e mentale. Fosse nato nei nostri giorni, sarebbe stato un giovane opinion maker, un personaggio ospitato dalle TV, un personaggio seguito da milioni di utenti nei vari social, perché moderno e attento a quello che succedeva intorno. Sarebbe stato semplicemente un giovane moderno, favoloso.

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