La recensione su Into the Woods

Sottofavola che tratta dal libro “Il mondo incantato” di Bruno Bettelheim e che ispirandosi al musical di Stephen Sondheim, mescola in un unico scenario una serie di favole molto note come “Cenerentola”, “Cappuccetto Rosso”,” Jack e il fagiolo magico” e “Rapunzel”.

Solitamente, i polpettoni di questo genere non sono di mio gradimento, ma in questo caso lo spettacolo offerto si è rivelato meno mediocre di quel che mi aspettassi. La trama è un mezzo pasticcio che talvolta si fa fatica a seguire, ma ha diversi momenti godibili e divertenti ed il ritmo tiene.

Se non le musiche (non veramente memorabili fatta eccezione per pochi pezzi tipo la canzone iniziale cantata da Cenerentola e quella centrale cantata dalla strega), si rivelano di grande effetto le ambientazioni e le scenografie che ti fanno immergere nel mondo incantato nato dalla fantasia dei Fratelli Grimm. La riproduzione del bosco e delle case è perfetta, suggestiva e seducente poiché ti trasporta in un mondo fantastico e magico che ricorda per molti versi quello di Tim Burton.

Belli anche i costumi ed i trucchi, ma il plot non è nulla d’impressionante, è piuttosto materiale rattoppato e costituito da tante idee confuse diverse che si regge in piedi grazie alla presenza di un buon cast.

Le vicende che si susseguono vengono rese interessanti da una recitazione gradevole, tra cui non può non spiccare quella di una sempre brava Meryl Streep che ridotta a sembrare una megera grazie ad un make-up da strega adeguato, riconferma le sue doti canore (scoperte già in “Mamma mia”) ed ottiene una consueta candidatura agli Oscar del 2015. Ma più trascinante di lei sullo schermo si rivela la giovane interprete di Cappuccetto Rosso: Lilla Crawford che seppur in un ruolo di contorno, conquista la scena con la sua simpatia e la disinvoltura con la quale fa battute ed esibisce un’aria sicura di sé. C’è poi Johnny Depp in un ruolo minimo, quello del lupo, in cui ancora una volta può fare sfoggio di un travestimento ineccepibile e della sua mimica facciale clownesca che come al solito ricorda quella del suo più celebre personaggio Jack Sparrow. Anche lui conferma le sue discrete doti canore (già esibite in “Sweeney Todd”) ed anche lui diverte per quel poco che si vede e per quanto il suo sia un personaggio scontato, lo interpreta con un carisma non indifferente. Non si può dire però la stessa cosa per come sono stati interpretati i personaggi della fiaba di Cenerentola. Sono purtroppo tutti poco credibili e non molto ben calati nei loro rispettivi ruoli. Le sorellastre di Cenerentola in primis, invece di essere bruttine come ci si aspetta, sono forse quasi più belle di lei che per dirla tutta ha una mimica facciale che la rende antipatica e fuori parte. Anna Kendrick è graziosa quanto basta, ma personalmente posso dire che la sua recitazione si è rivelata assai inconsistente. Un po’ meglio Rapunzel, discreti i principi, il fornaio ed il gigante, ma forse i più bravi e convincenti sono stati gli interpreti della fiaba di “Jack e il fagiolo magico".

Questo film differisce comunque un bel po’ dal musical originale in quanto nella storia si nota l’assenza di personaggi come “Biancaneve” e la “Bella addormentata nel bosco” e di qualche altra differenza nella trama, ma fa niente.

Si poteva fare di meglio, anche se la messa in scena non è malvagia ed una visione la merita anche se non è e non sarà mai uno dei miei musical preferiti in quanto ribadisco che possiede una colonna sonora piuttosto trascurabile, il che la penalizza molto dato il genere a cui appartiene.

Un’opera in definitiva carina (salvata soprattutto dal buon cast e dall’essenza Disneyana old style posseduta), ma non un capolavoro, o almeno non per me.