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Ti sposo ma non troppo

Regia di Gabriele Pignotta vedi scheda film

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La recensione su Ti sposo ma non troppo

di FilmTv Rivista
3 stelle

Andrea, nome proprio di ragazza con madre esotica, viene mollata all’altare e per questo cerca l’aiuto di uno psicanalista; Luca, fisioterapista a sua volta piantato prima ancora di arrivare all’altare, si trova al posto giusto al momento giusto e si spaccia per terapeuta per la bella soggetta ad attacchi di panico. Intanto Andrea, nome proprio di maschio italiano medio ma scarsamente alfabetizzato in materia d’internèt, si prepara a portare all’altare la sua Carlotta, che però, annoiata dalla routine di coppia, cerca il romanticismo chattando online con uno sconosciuto. Lo sconosciuto, ovviamente, è Andrea, e che la ronde, stancamente, cominci. Pignotta scrive dirige interpreta il suo primo lungometraggio, guardando alla commedia degli equivoci sofisticata, che nel suo caso significa epurare la farsa di pepe e volgarità (a parte qualche “mignottone”, i toni sono infantili e naïf come il guardaroba da shock cromatico di Chiara Francini) e confezionare gag basati sulla confusione tra le finestre di casa e quelle di Windows. Umorismo da prima serata televisiva, per pubblico generalista dai 12 anni in su, con un po’ di buoni sentimenti (c’è un fratello disabile come saggio confidente) e un poker d’attori talmente privi di direzione che spesso sembrano subire lo spazio scenico senza sapere dove collocarsi. Esilissimo, impalpabile, così démodé da suscitare tenerezza, oltre all’inevitabile noia.

Recensione pubblicata su FilmTV numero 15 del 2014

Autore: Ilaria Feole

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