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Interstellar

Regia di Christopher Nolan vedi scheda film

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La recensione su Interstellar

di deepsurfing
8 stelle

https://www.youtube.com/watch?v=vgMOvmNRMeA

 

Dopo le spettacolari contorsioni cerebrali di Inception, la passione di Nolan per le trame alla Escher trova un terreno fertile nei paradossi della fisica e della cosmologia moderna. In questo caso, invece di oniriche scatole cinesi (per cui rimando alla mia recensione di Inception), c'è la circolarità del tempo che ritorna su se stesso passando attraverso un buco nero e gli effetti della relatività che, nelle mani di Nolan, offrono perfino una spiegazione “scientifica” ai fenomeni paranomali!

Al solito, Nolan sviluppa questi spunti cerebrali secondo le regole mainstream del filmone hollywodiano di fantascienza: suspense e climax funzionano benissimo, benché ci sia forse un po' troppa carne al fuoco. Ma per quanto appariscente e corposo, il plot fantascientifico non è l'elemento più forte del film. Tipica di Nolan è infatti l'abilità di incorporare nel thrill dell'azione (l'ilinx di Caillois, per i dotti) un forte elemento emotivo-sentimentale, e proprio nei momenti di climax. In questo film il sentimento domina: la storia del padre che abbandona la figlia in un mondo sull'orlo della distruzione per un'impresa disperata, è piena di passione, rabbia, delusioni, speranze, agnizioni! E culmina in un paio di scene intense e del tutto inedite: un contatto quasi parapsicologico tra la realtà e la quarta o quinta dimensione e un ricongiungimento strappalacrime clamorosamente invertito.

Nolan costruisce col cervello ma punta al cuore: le sue lambiccazioni spaziotemporali sfociano in sentimentalismi viscerali. Se in Inception la passione coniugale era un ingrediente importante ma secondario, qui l'amore paterno/filiale è il fulcro del film: non solo nella storia principale tra l'eroe (Matthew McConaughey) e la figlia, ma anche in quella tra lo scienziato (Michael Caine) e l'eroina (Anne Hataway). L'amore è la molla che spinge il protagonista a tentare imprese impossibili (con qualche eccesso fumettistico: il buco nero che finisce nel posto giusto al momento giusto è un tantino naif, ma l'importante è godersi la storia); l'amore è il segreto del superpotere dell'eroe (mi fermo per evitare lo spoiler).

Dunque: un plot strabiliante, un'impresa impossibile, un melodramma col cuore in mano. Tutti ingredienti per un filmone hollywoodiano di successo, godibile e intenso nonostante qualche lungaggine di troppo. E in fondo c'è anche una morale condivisibile: l'intelligenza da sola fa danni, bisogna metterci il cuore. Anche nella fantascienza.

 

(Postilla: come antidoto alla scarsa propensione all'ironia di Nolan, consiglio la parodia "italianizzata"  di Giancarlo Fontana su youtube)

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