La recensione su Interstellar

Mia premessa: Il 25 ottobre sul corriere della Sera compare il seguente articolo Terra-Marte: «Spero non sia un viaggio di sola andata» dove un presunto candidato italiano parla di una missione sul pianeta rosso, senza eventuale ritorno. E ancora non sappiamo schermare le radiazioni solari! E inoltre non siamo teoricamente neppure in pericolo, come quanto si preannuncia in Interstellar per andare a terraformare un pianeta ostile diverso dal nostro mettendo a rischio un'eventuale spedizione. Oltre al fatto che i possibili pianeti candidabili hanno condizioni estreme quanto i pianeti ipotizzati nel film, su Marte si dice si possa sopravvivere al massimo per 68 giorni, che neppure basterebbero per effettuare un operazione di salvataggio.

Cosa centri questo con il film? sostanzialmente quasi niente, è semplicemente una personale argomentazione. 

Interstellar (2014): locandina

Comunque possiamo benissimo metterci l’anima in pace, non ci sarà alcun piano A, ma non credo neppure un piano B. E se nel caso nei prossimi giorni il grano marcisse, intanto le olive in Italia fanno la loro parte, non avremo il mezzo per cui spostarci neppure se qualcuno mettesse un Wormhole vicino Marte, senza andare fino a Saturno. Oltre alle radiazioni solari dico io che non è come organizzare un viaggio da Roma a Milano che ci sono già così tante variabili, ma qui si tratta di schivare asteroidi, detriti e quanto altro per migliaia di kilometri per poi avere a che fare con l’eventuale atterraggio. 40 anni allo stato attuale non bastano. Per poi metterci la debolezza dell’animo umano che neppure l’astronauta più esperto con tutte le prove che può avere simulato, può secondo me e pure secondo il film reggere la pressione. Non è che si chiama il taxi e si torna a casa…

Passiamo ad un altro wormhole che mi gira per la testa. Ma in che linea temporale ci troviamo?

Se Cooper contatta “manualmente” Amelia durante il passaggio nel Wormhole vuole dire che siamo teoricamente in una linea temporale 1, e non nell’originale linea zero che si presume anticipi il tempo che noi assistiamo nel film.

Nel film si dice un ulteriore cosa che si sente spesso che lo sbarco lunare, programma Apollo, non vi sia mai stato. Ma ci riferiamo a quello del 1969 di Armstrong? Perché uno è anche possibile camuffarlo con riprese fatte ad arte, ma gli altri cinque allunaggi? Sono stati veramente dei grandi a ingannare tutti!

E chissenefrega se un viaggio è di per se impossibile e se dodici sono completamente irrazionali, comunque il film è grandioso, commovente allo spasmo, con teorie che se per alcuni che se ne intendono ben più di me, siano sbagliate, sono comunque veramente notevoli e affascinati se approfondite. Alla fine il senso di meraviglia prevale su tutte le incongruenze, al contrario di quello che accadeva in Snowpiercer.

Pensiamo tutti a Kubrick ma secondo me la parte delle scatole/stanze tridimensionali infinite, ricorda più nel surrealismo una storia di Dylan Dog che il grande regista. Ma non credo che i Nolan Brothers conoscano il nostro personaggio italiano, o nò?. Comunque c’è stato qualcun’altro nella fantascienza a considerare la relatività del tempo in passato, guardando la scena finale si ritorna a questa particolare sequenza tagliata nel montaggio originale di Aliens scontro finale di James Cameron.

Meglio comunque quasi tre ore di teorie con errori, spazio temporali londinesi che sei ore di pornografia, matematica-botanica-maniaca-religiosa-balistica, spicciola di un danese!