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Interstellar

Regia di Christopher Nolan vedi scheda film

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GIMON 82

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La recensione su Interstellar

di GIMON 82
10 stelle

Vortice spaziale,galattico e relativo,dove tempo ed emozione trascendono "l'idea" dell'amore.....

In "Interstellar" si viaggia alto,alle radici del tempo,nel colore dello spazio e nell'incodizionato amore paterno,altrimenti la terra morira' e con essa il genere umano.

Lo sa bene il mascellone dal carisma "hollywoodiano" Matthew McCounaghey che qui è Cooper,un agricoltore per esigenza,il cui cuore batte forte per la figlia Murph e per le onde spaziali.

In un America dall'indefinito futuro Nolan (ri)spolvera il fascino antico della pellicola,in immagini solide e sgranate,dove la fotografia eccellente di Van Hoytema ci sbalza all'ombra di un pericolo per l'umanita'.

Difatti Cooper vive in una fattoria dove sopravvive (ancora per poco) prezioso mais,ma il tempo stringe come pure le minacce "terrene" di un globo inquinato e infestato di strane polveri.Lo dicono degli arzilli anziani in  strane interviste televisive,le cui voci chiarificano la presenza di un passato remoto e distruttivo per il genere umano.

scena

Interstellar (2014): scena

L'oggi appartiene pero' all'ex astronauta Cooper e alla figlioletta Murph,bambina problematica appassionata di astronomia,il cui rapporto col padre risulta il punto centrale di un film che inizialmente chiarifica rapporti e tensioni,dove l'emergenza spazio-ambientale rimane sullo sfondo.

Sin quando un violento "tornado" non rimette in azione Cooper,sbalzato improvvisamente con Murph in una base "nascosta" della NATO,capeggiata dall'anziano fisico Michael Caine,coadiuvato dalla figlia Amelia,una corvina e sensibile Anne Hathaway.

Cooper risulta il "candidato" numero uno per salvare la terra e i suoi abitanti,coadiuvato da Amelia in una rischiosa "indagine" nello spazio,al fine di trovare nuove galassie "abitabili"......

Matthew McConaughey, Mackenzie Foy

Interstellar (2014): Matthew McConaughey, Mackenzie Foy

 

 

Il neofilm di Nolan sin dall'inizio messaggia al cuore di noi spettatori,mantenendo comunque esigenze d'autore salde ai propri pricipi.il suo "Interstellar" è un viaggio alle radici dello spazio,di un tempo non reiterabile che scende a patti coi flussi di coscienza.

Quella coscienza dalla forma indefinita di un "fantasma" infantile,come un presagio futuro captato dalla piccola Murph,il cui dolce viso cattura i momenti struggenti di un "distacco" traumatico ma necessario.

Dal canto suo  McCounaghey "spacca" letteralmente in due un personaggio dalle ampie sfumature,padre amorevole e premuroso contrapposto al grintoso ed eroico astronauta.E' proprio il cast a far la differenza in "Interstellar",eterogeneo e variegato,in personaggi che sono pedine d'un gioco salvifico,dove cuori e scienza sono in combutta,per poi finalmente miscelarsi.

Dal fantastico McCounaghey alla bella Hathaway assistiamo ad un viaggio adrenalinico,che si serve dell'incanutito Michael Caine come insigne fisico dal risvolto ambiguo,poi vi sono le figure "filiali" di Jessica Chastain e Casey Affleck, ovvero Murph e Tom oramai adulti,il cui padre è per Tom una "meteora" lontana,tormentata e "dimenticata",non per Murph il cui "legame" col papa' sfonda barriere reali,penetrando in un parallelismo di cuore e coscienza.

Matthew McConaughey, Anne Hathaway

Interstellar (2014): Matthew McConaughey, Anne Hathaway

Da non tralasciare l'incisiva prova dell'inedito "villain" Matt Damon,un astronauta di nome Dr.Mann,ibernato in un pianeta e "scongelato" dalla spedizione Cooper, figura parallela all'eroismo cocciuto di Cooper e rivelatosi un folle egoista che fortunatamente si autodistrugge.

C'è veramente tutto in "Interstellar",rilievi fisici e fantascientifici,abbozzi di "Einsteiniana" memoria che s'infrangono sulle radici del cuore,in quell'amore decantato dalla dottoressa Brand e sopratutto nella struggente sequenza di messaggi "Interstellari",dove rapporti paterno/filiali appaiono solamente "in video" in un assurda logica "oleografica"-

Ho visto in cio' parallelismi cinematografici di una fantascienza anni 70,molto ottimistica e "formato famiglia" che sollecita lo spettatore,coinvolgendolo in uno spettacolo visivo ed emozionale.

Nolan dopo il cervellotico "Inception" sceglie una via di mezzo,meno caotica o labirintico,mantenendo comunque un egregio stile personale,ponendosi domande sui significati dello "spazio/tempo" e sull'incidenza della coscienza del cuore in tutto cio'.

(Senza voler scomodare il genio di Kubrick)  Anche Nolan sceglie di "accompagnare" i prodi astronauti da un simpatico robot di nome Tars,un pronipote meno zelante e piu' "geniale" del famigerato "HAL 9000" del capolavoro Kubrichiano.

Un attinenza che aderisce all'intelligente scelta registica di coniugare pathos e fantascienza,di costruire delle "scatole cinesi" che parlano all'interno della cameretta di una bimba,rimettendo in moto legami mai sopiti,lontani milioni di chilometri eppure vivi e commoventi,supportati da una regia consolidata di magnetismo ed esperienza,dove coscienza e tempo oscillano e trascendono i significati terreni.Un grande spettacolo che colpisce centrando le sorti sul rapporto padre-figlia,suggellandone i destini in galassie sconosciute dai nomi stile "manga" giapponese,una sorta di "Arcadia" del cuore visivamente eccelsa,potente e calorosa,dove le riflessioni critiche si sprecherebbero inutilmente di fronte all'occhio umido dello spettatore.

Ammetto senza pudore di essermi commosso anch'io,scettico come sempre di fronte ai film di fantascienza,ma questo "Interstellar" contiene un tocco in piu',coltiva "L'intelletto" pur preservandone la grandezza dei cuori,manifestando un tocco cinematografico teso e adrenalinico,volto allo spettacolo mai gratuito che diventa essenza emozionale e (fanta)scientifica,strizzando cosi' l'occhio a un divertimento mai banale e scontato...........ah dimenticavo di "tenere i fazzoletti" a portata di mano......

 

 

 

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