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Wolf Creek 2 - La preda sei tu

Regia di Greg McLean vedi scheda film

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La recensione su Wolf Creek 2 - La preda sei tu

di SalvoVit
7 stelle

locandina

Wolf Creek 2 - La preda sei tu (2013): locandina

 

Sono passati otto anni e di Mick Taylor ci era rimasta solo una bellissima e terrificante immagine di lui che camminava nel suo amato outback di fronte ad un macabro ma magnifico tramonto. Passano otto anni e siamo ancora qui, in quell'outback paradossalmente freddo e pericoloso. Mick Taylor è ancora lì, affamato e carico e non vuole assolutamente che dei (a detta sua) lagnosi turisti 'sporchino' la sua amata terra.


Questo secondo episodio della saga, sempre diretto da Greg McLean, era un'incognita niente male. Era difficile capire cosa ci sarebbe stato da raccontare e come lo si sarebbe raccontato.


Il primo episodio era terrificante ma non era Mick Taylor a spaventare. A spaventare era il modo in cui veniva mostrato l'outback australiano, era quello il vero nemico, il vero pericolo, un pericolo che non dava alcuna via d'uscita, una terra che era complice, se non ancora più colpevole, di Mick Taylor, e lo accompagnava senza timore nelle sue efferatezze. Il primo episodio era inquietante fin dal primo minuto, quando sembrava non accadere nulla per una buona metà di film, ma era proprio questo che riusciva ad inquietare e a destabilizzare, fino alla seconda parte di film in cui la tensione e l'inquietudine costruita nella prima parte esplodeva e dava poco scampo allo spettatore. Un primo episodio quindi quasi diviso in due parti, freddo ed inquietante, cinico e disturbante.


Chi però si aspetta la stessa atmosfera e le stesse caratteristiche del primo episodio rimarrà deluso. Wolf Creek 2 cambia completamente. Se il primo era freddo ed inquietante, il secondo è caldo e quasi divertito. Se il primo episodio mostrava senza guidizi e ostacoli le azioni di Taylor, il secondo invece sembra assecondarle, sembra accompagnare Taylor nei suoi macabri 'giochetti'. L'Australia tanto inquietante e fredda del primo episodio, qui è calda e divertita.

 

Ryan Corr

Wolf Creek 2 - La preda sei tu (2013): Ryan Corr


Ed anche per questo, questo episodio cambia marcia e diventa ciò che il primo non era, ovvero un puro slasher, con tutte le caratteristiche, i pregi e i difetti del (sotto)genere.


Ma anche questo secondo episodio, come il primo, si può tranquillamente dividere in due parti. La prima, puramente slasher e divertita e la seconda, quasi da torture porn e inquietante in un curioso crescendo.


Ma se nel primo episodio, le due parti in cui il film era diviso, erano utili tra loro (la prima parte serviva alla seconda e viceversa) questo secondo episodio ha il difetto di non riuscirci. In questo episodio la prima parte e la seconda sono distaccate tra loro, a volte forzate e poco costruite per essere utili.


La prima parte di film è quella meno interessante e fa diventare il film un normale slasher di serie B divertente come già tanti se ne sono visti, quasi impersonale e poco interessante (anche se comunque ben fatto). La prima parte di film sembra forzata e priva di forza e i personaggi che ci vengono presentati sono abbozzati e completamente inutili alla trama. La prima parte risulta essere puramente slasher, con elementi da road movie. Poi arriva la seconda parte di film e tutto si fa più interessante. Continua l'idea slasher che è stata portata avanti per tutto il film, questa volta con elementi da torture porn però (specialmente nella parte finale). Ma finalmente vediamo Taylor per ciò che è: un razzista che uccide i turisti che 'sporcano' ed 'invadono' la 'sua' terra. Perchè questo è l'aspetto più interessante di Taylor e del film, ovvero il motivo per cui fa tutto quello che fa.


Mick Taylor è la chiusura mentale, razzista e reazionaria, fatta a persona. Mick Taylor rappresenta il razzismo e la chisura mentale che gran parte del mondo ancora oggi ama mostrare e che in Taylor viene semplicemente resa esagerata, iperbolica ma che è esattamente così, senza censura e controllo. Ed è questo l'aspetto più interessante del personaggio. E la seconda parte di film (decisamente migliore della prima) ce lo mostra, ci mostra Taylor in tutto il suo 'splendore'.

 

Ryan Corr, John Jarratt

Wolf Creek 2 - La preda sei tu (2013): Ryan Corr, John Jarratt

 

Grandiosa la sequenza nella casa dei vecchi signori, sperduta nell'outback australiano. Ma soprattutto, quasi geniale la parte riguardante il quiz australiano di Taylor, in cui tutto diventa una metafora storica dell'australia che venne invasa dagli inglesi. Mick Taylor, l'australiano per eccellenza, faccia a faccia con l'inglese, così come l'Australia dovette trovarsi faccia a faccia con l'Inghilterra. E sembrerebbe quasi che Taylor si voglia prendere una vera e prorpia macabra vendetta nei confronti di quegli inglesi 'lagnosi' (come li chiama lui) che hanno colonizzato e trasformato la 'sua' amata terra.


Una seconda parte, quindi, che che ci presenta il personaggio nel migliore dei modi, così per com'è, cosa che nella prima parte di film non veniva fatta. Se la cosa più interessante di Taylor è il motivo per cui fa ciò che fa, la prima parte risulta probabilmente meno riuscita perchè rende Taylor un semplice serial killer da slasher-movie come tanti, senza davvero analizzare il motivo delle sue azioni. La seconda parte invece riesce a fare esattamente questo, ed infatti risulta grandiosa, fino ad un finale memorabile, quasi inquietante ai livelli del primo episodio.


Quando finisci nelle mani di Mick Taylor, non ne uscirai mai più e probabilmente riuscire a sfuggirgli sarà la cosa peggiore che ti potrà capitare.


Questo secondo episodio quindi, risulta inferiore al primo. Inferiore perchè non equilibrato, freddo e studiato come il primo. Probabilmente la scelta di accentuare il lato slasher della saga, non ha completamente giovato all'opera ma ha reso il film meno personale e sentito, quasi già visto.

 

John Jarratt

Wolf Creek 2 - La preda sei tu (2013): John Jarratt


Risulta quindi, si, inferiore al primo, ma non brutto, anzi. E' un episodio davvero ben fatto, ottimo ed interessante per una prima parte puramente slasher ben fatta (anche se quasi già vista) ma specialmente per una seconda parte di film piena di idee, inquietante e ironicamente macabra, nella quale si riuscirà a conoscere a pieno il lato più interessante di Mick Taylor e non solo.

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