Regia di Pawel Pawlikowski vedi scheda film
Una mano delicata e un'ironia sottile sono il marchio che l'anglo-polacco Pawlikowski riesce ad imprimere con grande bravura al suo “Ida”. La fotografia b/n sembra quasi un omaggio alla nuovelle vague. VOTO: 8½
Dopo una serie di film realizzati in Francia e nel Regno Unito, Pawel Pawlikowski torna in quella patria da cui era emigrato nel 1971 a soli 14 anni di età, e dirige un dramma struggente ambientato nella Polonia degli anni '60. I temi toccati dalla pellicola, la giustapposizione fra religione e socialismo di stato, e quella fra regole comportamentali e libertà nei costumi, sono trattati con mano delicata e con sottile ironia, e la confezione fotografica in b/n sembra quasi un omaggio alla nouvelle vague degli anni che fanno da sfondo alla vicenda trattata. Un ottimo prodotto della rinascente cinematografia polacca.
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