Regia di Carlo Vanzina vedi scheda film
Un famoso detto di cultura popolare recita:''anche un orologio rotto due volte al giorno segna l'ora esatta.'' Io invece dico che pure un regista mediocre e commerciale come Vanzina talvolta ha ottime idee anche se non sa sfruttarle. La buona idea di Vanzina è quella di aver trovato dei forti paralleli tra anni '60 ed '80: benchè entrambi i decenni siano stati toccati dagli anni di piombo che durano più o meno dal 1969 al 1989 i due decenni hanno avuto uno strano senso di serenità e spensieratezza. A dire il vero pure gli anni '70 e '90 si somigliano tantissimo: se per i primi c'è terrorismo politico, contrapposizione politica e musica rock per i secondi abbiamo tangentopoli, la sanguinosa guerra del golfo nel 1991 e gli spaventosi conflitti armati tra Serbia, Croazia, Bosnia e Kossovo che occuparono interamente il decennio ed infine tanta musica rock. Sebbene il biennio trattato nel film fosse ancora immerso nelle tenebre degli anni di piombo con morti ammazzati dalle brigate rosse e dai terroristi neri, treni che saltavano in aria ed una rinnovata tensione nella guerra fredda tra est ed ovest; il clima di gioia, spensieratezza, leggerezza tipico dei veramente spensierati anni 60 era stranamente tornato. Ovviamente questa euforia giustificata forse dal fatto che il terrorismo di estrema destra ed estrema sinistra pur continuando ad uccidere civili e militari stava scemando era accompagnata da malcostume politico e sociale, tangenti e raccomandazioni in un vortice di malaffare che porterà a tangentopoli. Nonostante la banalità di una trama che solo verso la fine sembra decollare il film merita comunque una sufficienza.
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