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Allacciate le cinture

Regia di Ferzan Özpetek vedi scheda film

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La recensione su Allacciate le cinture

di hallorann
2 stelle

locandina

Allacciate le cinture (2014): locandina

ALLACCIATE LE CINTURE perché la fiction di Ferzan Ozpetek è pronta per la prima serata. Prendete l’estetica Almodovariana, un concentrato dei suoi soggetti, un pezzo di manzo di nome Francesco Arca, un’attrice sopravvalutata di nome Kasia Smutniak, un paio di attori bravi da sprecare (Scicchitano e Scianna), gli scorci incantevoli formato spot della Regione Puglia, amenità varie e il film è servito.

Luisa Ranieri, Kasia Smutniak

Allacciate le cinture (2014): Luisa Ranieri, Kasia Smutniak

Il sotto vuoto spinto delle confezioni by Corsi-Romoli-Ozpetek nel corso del tempo stanno assumendo toni sempre più irritanti e insopportabili. I diabetici e gli anziani afflitti da osteoporosi si astengano dalle perniciose visioni. Forse, convinto di essere il Garcia Marquez del cinema italiano, il regista italo turco ricrea il realismo magico di Macondo nel suo micro universo popolato di machi senza cervello e con l’uccello che non si trattiene dentro il pantalone, gay dichiarati e tollerati da tutti, nubili pettegole ma simpatiche, malati terminali, salti temporali liberi e ingiustificati, inverosimiglianze sociali e narrative. Un realismo magico finto e vanesio, dialoghi perlopiù orrendi e volgari con strizzatina d’occhio allo spettatore medio televisivo, personaggi che entrano ed escono di scena a casaccio, nudi abbondanti dell’ex tronista Lelemoriano miracolato da Ferzan, macchiette riuscite come la parrucchiera di Luisa Ranieri e macchiette che fanno sorridere e rattristare al contempo, vedi Paola Minaccioni.

Dio (o chi fa per lui) salvaci da questo cinemino e concedici la grazia di ripassare e rivedere l’unico, l’originale e inimitabile Pedro de La Mancha.

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