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Maps to the Stars

Regia di David Cronenberg vedi scheda film

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DeathCross

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Maps to the Stars

di DeathCross
10 stelle

Avvertenza: Come suggerisco anche nel finale, queste Riflessioni sull'ultimo Film di Cronenberg necessitano ampliamenti, revisioni, Mutazioni... Questa non è una recensione definitiva... Perché non si può mai pretendere di aver raggiunto l'interpretazione definitiva della Poetica Cronenberghiana...

 

Finalmente, dopo anni di attesa, lo rivedo, in inglese. Ho ancora avvertito i brividi nella scena in cui la Moore balla per Micah! Confermo: Capolavoro... o Anti-Capolavoro, a scelta. Interessante notare come gli ambienti, nel loro essere 'asettici', pulitissimi, rappresentino un ribaltamento della Corporalità delle Scenografie Cronenberghiane 'classiche'... Ma al contempo ne confermano la Poetica, mostrando con una forza critica più dispregiativa che polemica o compassionevole il mondo delle star di hollywood (molto borghese e quasi per nulla Artistico. Anzi, aristocratico: hanno pure gli 'schiavi'!) e rivelando la natura patologica dell'ossessione per il mascheramento di tutto ciò che è Umano, Corporale, in particolare la Puzza (sbeffeggiata e temuta più volte, specialmente da Havana, interpretata dalla Moore). Come in "Cosmopolis" (da cui riprende pure Pattinson, qua però in un ruolo secondario, da padrone a 'servo'/autista), il sesso dei potenti è un sesso finto, esibizionistico, dispregiativo, improntato sullo sfruttamento (sia attivo che passivo), superficiale, banale, ipocrita. Dominato dall'ossessione malata per il controllo! Agatha (Wasikowska), con le sue Ustioni (le Cicatrici sono immancabili in Cronenberg, e paradossalmente si avvertono maggiormente dalla 'svolta' post-Horror: pensiamo a "Crash"!), ribalta e distrugge questo sistema improntato sul controllo, riportando a galla tutti gli Spettri (reali, fisici, Corporei) e i Segreti che essi rappresentano, rivelando soprattutto che il Controllo non può e non deve esistere tra gli Esseri Umani, perché il Corpo è per sua Natura (in quanto Figlio della Natura) incontrollabile, imprevedibile, Sovversivo, Caotico, Anarchico (e lo dico da Anarchico, non da critico intellettualoide a cui piace il Termine svuotato da tutta la sua Forza Sociale, Politica, Radicale)! Il Controllo non esiste, ed è questo che sconvolge alla fine Stafford, quando crede di poter insabbiare ancora una volta tutto lo Scandalo della sua Famiglia: il figlio con il recente passato di tossicodipendenza, la figlia 'pazza' che ha incendiato la vecchia casa e quasi ucciso il fratello ma, soprattutto (e qua si riprende se vogliamo la Mitologia Greca con tutte le Colpe inconsce come cause di Tragedia, e sicuramente moltissime teorie psicanalitiche a cui Cronenberg ha sempre prestato particolare attenzione), il matrimonio fondato sull'Incesto inconsapevole! Quando arriva a casa, Stafford sta pianificando al telefono le strategie con cui seppellirà l'ultimo caso (il figlio ha quasi ammazzato un ragazzino suo collega) o, al massimo, sfrutterà lo Scandalo a suo favore, ma a casa assiste al suicidio della Moglie/Sorella tramite il Fuoco, vicino alla Piscina (e i Temi Fuoco & Acqua, quest'ultima 'chiusa' nella Piscina, tornano più e più volte durante il Film), e crolla... Crolla perché ormai si rende conto che il Controllo è sempre stata un'Illusione, nascosta malamente dalla Ricchezza, dalla Pulizia e dall'Ipocrisia. Non gli resta altro da fare che rimanere imbambolato, assente, e 'consegnare' passivamente (lui, che ha sempre creduto di essere attivo, e qua si può parlare di Sesso, anche Cronenberg ci obbliga) la Fede Nuziale al Figlio, che potrà quindi finalmente 'sposarsi' con la Sorella, trovando la Morte per farmaci guardando le Stelle, quelle Vere, Fisiche, Naturali... Corporee... Perse nel Caos del Cosmo...
E per ora chiudo qui, ma ci sono numerosissime altre Riflessioni che si possono, e si devono, fare su "Maps to the Stars"... E anche queste Riflessioni già trattate comunque devono essere rimesse continuamente in Discussione, o ristagneranno nelle interpretazioni intellettuali auto-compiaciute... Bisogna Mutare in continuazione la Visione di questo Film... Come del resto bisogna Mutare in continuazione la Visione di tutta l'Arte di David Cronenberg... Perché lui, da Artista, ha sempre dimostrato, e continua a dimostrare, di Mutare continuamente!

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