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Maps to the Stars

Regia di David Cronenberg vedi scheda film

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La recensione su Maps to the Stars

di emilio_2899
9 stelle

2 dopo il bellissimo, ma anche criticato, Cosmopolis, Cronenberg riprende la macchina da presa per girare per la prima volta negli USA, prima di questo film i suoi film, seppur ambientati, erano girati quasi tutti in europa o canada.

Il regista approda a LA, Hollywood, prende in mano il copione di Robert Wagner e decide di girare un altro grande film di una grande filmografia. 

Il film non ha un trama vera e propria, è un film che vive di personaggi, e del loro modo di vivere agli eventi che capitano nel corso della storia. Cronenberg ci mostra una realtà, più vicina a noi, meno distopica e metaforica di quella di Cosmopolis, che raccontarci la disgregrazione di una famiglia alla quale sta alla base la ricerca dello status symbol e del mito della celebrità, in cui i vari componenti saranno costretti a fare i conti con i propri fantasmi e ricordi (si va quasi nell'onirico Lynchano che ricorda molto Mulholland Drive), trascinati in una stato mentale confusionario e ossessivo, dove il marciume della società e dei ricchi viene fuori con esplicito cinismo e crudele sbeffeggiamento delle disgrazie altri, dove l'esteriorità della persona ormai ha prevalso sull'interiorità e i valori morali. 

Cronenberg ci regala una regia fatta di riprese statiche, fredde e riflessive, che hanno il solo scopo di mettere lo spettatore davanti al film, davanti ai personaggi e agli eventi, sempre tenendo un punto di vista distaccato dallo spettatore, che ha l'obbligo di interpretare a suo modo e piacimento la realtà che gli viene mostrata. 

Il regista canadese ci lancia ancora una volta una provocazione disturbante, un film necessario che matura i temi cari al regista, come la morte, la mente, le ossessioni e la trasformazione (che qui è mentale, solo interiore, imprigionata). 

Gli attori sono tutti bravissimi, Julianne Moore in primis, ma anche il resto del cast non è da meno, da un ritrovato John Cusack ad una bravissima Mia Wasikowska. 

Nella sua freddezza nel mostrarsi è un film caldo, un Cronenberg che vuole riscoprirsi di pellicola in pellicola per migliorarsi. 

 

Alcuni avvenimento e svolgimenti mi sono parsi un pò frettolosi, ma mentre guardi il film non te ne accorgi rimane un filmone bellissimo! e davvero meritevole!

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