Regia di David Cronenberg vedi scheda film
Uscendo dal cinema m'è tornato in mente il tempo lontano delle mie prime visioni cronenberghiane. Brood, Rabid, Il demone sotto la pelle, film scovati in qualche cinemino sfigato di periferia. Ero un adolescente in cerca di brividi horror. Ora molto è cambiato. In me e in Cronenberg. Ma, alla fine, resta nel regista canadese quella voglia di diversità, originalità, provocazione. Disturbante era e disturbante rimane. Oggi con un film freddo ed elegante, girato benissimo, con attori strepitosi. Dove la carne al fuoco è tanta. Disanima di un sistema hollywoodiano tutto cinismo e falsità. Ma anche di un nucleo familiare allo sfascio, fra incesti, senso di colpa, coazione a ripetere, fantasmi, medicine, droga. In questo mondo non c'è speranza e il film procede inesorabilmente verso il dramma (catartico?) finale. Cronenberg non ci risparmia (quasi) nulla, osservando con minuzioso e algido distacco i comportamenti distruttivi dei vari personaggi, che s'intersecano nella trama. Un film che ti lascia un po' interdetto e con l'amaro in bocca, forse proprio come nelle intenzioni del regista. Ma che ti entra dentro e ci resta, turbandoti nel profondo. Se sia un bene o un male, non saprei.
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