Regia di Alejandro González Iñárritu vedi scheda film
Sono andata a vederlo pieno di curiosita',perche' rivedere Michael Keaton era un 'occasione rara e poi perche' ben 9 ipotetici premi oscar non sono da sottovalutare.Preciso che il regista non e' tra i miei preferiti,ha fatto pero' sempre opere interessanti e curiose.Anche questa lo e',ma appare piu' incisiva ,piu' vibrante di emozioni.La macchina da presa insegue,stana i suoi attori che vivono e cercano la loro rinascita,la loro identita' in un teatro di Brodway,il tempio dei grandi e questo movimento della cinepresa cosi vorticoso e avvolgente e' la prima cosa da osservare e da sottolineare. Poi c'e' la critica allo star system che sforna celebrita' e non veri attori e si accontenta di incassi al box office ,senza avere contenuti .
Thompson e' l'attore ,regista della piece, ed e' diviso in due:cerca di dimostrare a se stesso e agli altri di essere cresciuto, di essersi distaccato dal cliche' del supererore che gli ha dato la fama.Ma lotta con quella vocina interiore che fa di tutto per pressarlo,per incatenarlo al ruolo anni 90.E cosi tra conflitti,ossessioni,riconciliazioni dovra' fare un lungo percorso per arrivare alla luce.Nel frattempo deve contrastare un attore pieno di talento,ma presuntuoso e disturbato, e cercare di tenere a bada la sua amante e inoltre controllare la figlia ex tossica (grande Emma Stone).E poi c'e' quel Norton che fa la differenza e che fa piacere rivedere.due sono le sequenze memorabili:la prima al bar quando l attore incontra la critica ,che non giudica le opere ma sa solo etichettare .L altra quando prende il volo e si eleva su tutto per poter ritrovare se stesso .Per noi resta comunque quel Batman sornione e brillante. Grande cast,buone intenzioni,film particolare,psicologico, metaforico ,ecco i motivi che non dovrebbero garantirgli gli Oscar.Ma chissa'.....
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