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Ritorno al futuro

Regia di Robert Zemeckis vedi scheda film

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Fabrizio Cirnigliaro

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La recensione su Ritorno al futuro

di Fabrizio Cirnigliaro
10 stelle

L’anno prossimo questo film diretto da Zemeckis compirà 25 anni, ma non sembra essere invecchiato affatto. Solitamente una pellicola, quando viene rivista dopo tanti anni, mostra tutti i propri difetti, gli anni passano per tutti.Risulta comunque difficoltoso spiegare i motivi del suo successo. Probabilmente è stato girato nel momento giusto. L’America nella metà degli anni 80 era vista come il modello della democrazia in tutto il mondo. Tutto quello che proveniva da quel paese oltreoceano diveniva moda,i Levi’s 501,le Nike, lo skateboard, i walkman. Ma soprattutto era la terra delle grandi opportunità, confermata dalla celebre battuta che si ripete più volte durante il film”Ricordati, se ti ci metti con impegno riuscirai in qualsiasi cosa” Il ragazzo viene trasportato dalla macchina del tempo in un altro periodo d’oro di quella nazione.Gli anni 50. Gli anni di Elvis, del Rock’n Roll, dei Drive in. In quei 30 anni che il protagonista ha saltato c’erano invece la crisi missilistica cubana, l’assassinio del presidente Kennedy, il 68 e i movimenti pacifisti, il Vietnam.Forse la trovata geniale del film è proprio questa, unire con un ponte i 2 momenti di massimo splendore degli States, mostrando allo spettatore sempre il lato migliore della medaglia.Ma altri sono i motivi che renderebbero impossibile oggi la realizzazione di un film del genere.Ad esempio se nel 2010 un ragazzo di 17 anni dovesse viaggiare indietro nel tempo per incontrare i suoi genitori alla sua età, dovrebbe tornare indietro almeno di 40 anni!Inoltre Marty conosce le vie del suo paese, sa chi è il sindaco, è consapevole delle proprie origini.I ragazzi di oggi invece quanto resisterebbero a vivere in un paese senza centri commerciali? Le loro radici sono li, tra un Foot Locker e un Mediaworld, tra un Luxottica e le panchine di fronte Spizzico. Marty invece era affascinato da quel mondo, riesce ad adattarsi anche alla musica che ballano i propri genitori, suonando addirittura durante il ballo in cui si baceranno per la prima volta. Un’altra intuizione del film si ha quando Doccapisce il motivo per cui uno come Ronald Regan è potuto diventare presidente degli Stati Uniti “Per forza il vostro presidente è un attore, deve essere bello in televisione!”. Le telecamere avranno un ruolo fondamentale anche in politica, dopo Regan gli Spin doctor ribalteranno il modo di fare politica in tutto il mondo, ci saranno governatori attori, bellocci sindaci, conduttori televisivi parlamentari.Neanche la fantasia di Spielberg (produttore del film) sarebbe potuta arrivare a tanto.Forse è riduttivo limitarsi a questa chiave di lettura, il film ha alimentato i sogni della mia adolescenza, fantasticato di poter suonare al ballo in cui si sono conosciuti i miei genitori, di poter vedere la costa del mare del mio paese non violentata dalle raffinerie che hanno alleggerito le preoccupazioni per il futuro dei miei nonni e appesantito e inquinato l’aria che respirano i loro nipoti. Queste “delusioni “ forse mi hanno spinto a cercare di capire perché solo a Marty McFly è stata data la possibilità di vivere questo sogno. Ma forse è tutto un equivoco, dopo 24 anni oggi io ho capito che da ora in poi sarò George McFly, se un giorno mio figlio avrà la possibilità di vivere quel sogno, cosa penserà di me, delle mie scelte? Come sarà il mio paese quando lui avrà 17 anni? Cosa penserà del mondo che gli stiamo lasciando in eredità? Forse è solo paura del futuro.

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