Regia di Brian Percival vedi scheda film
Il film parte bene, con il treno inquadrato dall'alto nel paesaggio innevato, e la piccola protagonista che vede morire il fratello in braccio alla madre, e lascia supporre un registro differente da quello che verrà utilizzato in seguito, quando le incongruenze (i libri in inglese, come le scritte in cantina, i capelli sempre pulitissimi e permanentati della bambina, il tuffo in apnea nel fiume gelato, i cadaveri bombardati ma intatti) e il ricorso spinto al patetico distraggono pesantemente dal nucleo narrativo centrale, il salvataggio dell'ebreo e con esso dell'umanità dei protagonisti. Un film dall'impianto quasi teatrale, dove gli attori prevalgono sulla regia e sulla sceneggiatura, che in sede di montaggio avrebbe beneficiato di qualche sforbiciata.
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