Regia di Brian Percival vedi scheda film
"Vi dirò un dato di fatto: voi morirete. D'altronde non si è mai sentito di nessuno che sia vissuto in eterno..."
Un treno che sbuffa fra la neve nella campagna tedesca ha fra i suoi passeggeri una bambina e il suo fratellino oltre che la madre che li sta conducendo a vivere presso un'altra famiglia, forse perchè comunista negli anni del regime nazista o forse più semplicemente perchè incapace di provvedere a loro stessi. Ma durante il viaggio il piccolino muore e - dopo un imporvvisato funerale accanto ai binari - resta solo Liesel a raggiungere la sua nuova casa e la sua nuova vita. Ora ha da mangiare più regolarmente, ma deve sottostare alle regole della famiglia e alla ferrea disciplina scolastica resa più ardua dal fatto di non sapere ancora leggere. In questa difficile fase della sua vita un po' di calore arriva dal "patrigno", un uomo di buon animo che non la consedera solo un modo per ottenere il sussidio statale, e da Rudy, suo coetaneo, amante del pallone e della corsa, il cui mito è niente meno che Jessy Owens. Ma quando in casa dei genitori adottivi arriva Max, un giovane ebreo figlio di amici, a cercare rifugio e viene colà nascosto, Liesel vede in lui lo specchio della sua situazione: anche lui ha perso la madre, anche lui è costretto a stare in un posto da cui vorrebbe fuggire. Ma Max, colto e sensibile, la rinforza in quella che si sta rivelando una grande passione: quella della parola scritta nei libri e delle storie che vi si nascondono, proprio mentre - siamo nel 1938 - il Nazismo usa la parola solo come mezzo di propaganda e distrugge tutti i libri "corrotti" presenti nelle case...
La storia è toccante, la giovane Sophie Nelisse una interprete straordinaria, ma lo sviluppo della sceneggiatura risente di molte lungaggini e non arriva mai a vette di pathos. Il tema della dittatura dell'in-cultura passa quasi in secondo piano.
E poi che gaffe usare testi in inglese invece che nel più realistico tedesco...
La scena dell'ultimo dialogo cfra Rudy e Liesel è girata a mo' di melodramma: probabilmente ci saremmo commossi ugualmente anche con uno stile un po' più misurato!
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