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Un dollaro d'onore

Regia di Howard Hawks vedi scheda film

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Neve Che Vola

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Un dollaro d'onore

di Neve Che Vola
10 stelle

- C'era un tizio con un cappello nero che voleva entrare. (Stumpy a Chance, dopo "un banale incidente")

 

La sigla di Rio Bravo (ribattezzato da noi in maniera davvero felicissima Un dollaro d'onore, meno male che già esisteva un altro Rio Bravo/Rio Grande), musica e immagini, hanno un qualcosa, mi sembra, che si riferisce allo scorrere lento, comune, della vita di tutti i giorni. Un gruppo di cowboys capeggiati da Ward Bond, si avvicina a passo d'uomo, accompagnati dal timbro cordiale della musica.

http://www.youtube.com/watch?v=U3dMgEYXw3k

Vediamo se le liriche (che non compaiono nel film, se non il breve frammento riportato in seguito) ci sono d'aiuto per dedurre qualcosa su questa melodia.
Versione cantata: http://www.youtube.com/watch?v=M1T88uDPLdk



Grosso problema: saranno corrette queste benedette liriche, visto che vi ho trovato piccole discrepanze a seconda delle versioni che circolano (indicate fra parentesi quadre) e sulle quali non riesco, ad orecchio, a decidermi? Senza tenere conto della difficoltà che ho nel tradurle in modo sensato? Eccole:

 

By the river Rio Bravo I walk all alone, and I wonder as I wander by the river, where my love has flown

All the birds in the cottonwood above [her?], know I love her, know I care

But my dreams, like the songs she sang in Spanish, seem to vanish in the air, I wonder "where?"

So I wonder as I wander "Will love come along? Must I live ever after [haunted] by the memory of her (a) song?"

While the river Rio Bravo flows along, while the river Rio Bravo flows along

 

Cammino tutto solo in riva al Rio Bravo, e mentre vago in riva al fiume mi chiedo dove sia volato il mio amore

Tutti gli uccelli sul pioppo [sopra di lei? La ragazza sarebbe dunque - in una ipotetica romanticizzazione della canzone staccata dal film, in cui non compaiono le parole ma solo la musica - sepolta lì sotto?], sanno che l'amo, sanno che le voglio bene

Ma i miei sogni, come le canzoni che lei cantava in spagnolo, sembrano svanire nell'aria, mi chiedo dove

Così mi chiedo, mentre vago, "arriverà l'amore? Dovrò vivere sempre ossessionato dal ricordo di una (della sua) canzone?"

Mentre il Rio Bravo continua a scorrere, mentre il Rio Bravo continua a scorrere

 

 

L'idea ritmica e melodica dell'accompagnamento (i primi due secondi circa), che sembra avere il peso e l'andatura dei carri del convoglio di Ward Bond/Pat Wheeler, ricorda, a mio parere, la quotidianità, sulla quale sorge una melodia che se la prende comoda nel raccontarci la sua storia, che non sembra avere nulla di straordinario, mentre l'idea dell'accompagnamento viene affidata anche all'armonica e al banjo ( non sono sicuro sugli strumenti, ma l'importante è rendere l'idea). Insomma, accompagnamento e melodia sembrano davvero improntati alla quotidianità (le liriche descrivono Martin che cammina e si chiede dove sia volato il suo amore), fino a che sorge la melodia in minore (All the Birds...) che sembra essere il cuore della faccenda (le liriche, in effetti, ora parlano del sentimento, perfino gli uccelli sono chiamati a testimoni, mentre l'accompagnamento, sempre lo stesso grossomodo, stavolta sembra piangere con la melodia). Poi riprende facendo pace con se stessa, mentre l'idea dell'accompagnamento continua segnando lo scorrere placido del tempo.

 

E' estremamente fastidioso e frustrante tentare di "spiegare" una melodia, "spiegazione" che ovviamente rimane solo e semplicemente soggettiva. Eppure urge in me tentare di indicare come accompagnamento e melodia, sfondo e primo piano, sembrino ricordare l'oggettivo e il soggettivo, il tempo che scorre e il dramma del borrachòn Dude, fino al confluire dei due aspetti in una strada comune [qualcosa di simile mi suggerisce la musica alla fine di Memorie di una geisha (2005)]. Mi scuso dunque, non tanto con l'ipotetico lettore, quanto con me stesso, di obbligarmi a tentare di spiegare qualcosa che forse sarebbe meglio rimanesse inespresso, autocausandomi tale tormento e in più annoiandomi. Il fatto è che questa musica - l'episodio in minore, il succo della faccenda - rappresenta, per me, il western, e mi piacerebbe saper dire perchè. Ero curioso di vedere se era il "cuore" della faccenda, mettiamola così. Forse lo è, ma non si può essere sicuri di niente in queste cose.

E' come se dalla vita quotidiana sorgesse, di lontano, un richiamo irresistibile verso un luogo perduto, fino a che "si spiega", ripetendo la stessa identica fisionomia melodica come ad indicare che "le cose sono in realtà così semplici", intermezzando ancora con lo scorrere placido del fiume (tutto scorre) e risolvendo la stessa fisionomia melodica con gli elementi del "tutto scorre", fino a lasciare il nudo accompagnamento, quasi come in una forma "aperta".

 

La breve frase cantata da Martin, l'unica, staccata dalle liriche complete di cui sopra, che chiude il film, dice

 

"By the memory of her (a) song, while the rolling Rio Bravo rolls along, while the rolling Rio Bravo rolls along"

 

("Secondo il ricordo di una (della sua) canzone, mentre l'ondeggiante Rio Bravo continua a scorrere, mentre l'ondeggiante Rio Bravo continua a scorrere")

 

Insomma, slegata dalle liriche complete, che diavolo vuol dire? (Faccio presente che neppure gli americani sono d'accordo su un passo delle liriche di High Noon, non potevano chiederlo direttamente a Tiomkin o a Tex Ritter?)

L'accompagnamento, che aveva introdotto la melodia all'inizio del film, ha l'ultima parola, suggerendo nuovamente, chiudendo il cerchio con una forma aperta, che le cose scorrono, esattamente come le liriche sembrano suggerire: "tutto questo è accaduto mentre il fiume (la vita) ha continuato a scorrere".

Pure congetture gettate lì, ma sono un fanatico irrecuperabile delle canzoni western fin dai tempi dell'asilo.

 

Mi sono spesso chiesto in cosa consista il segreto di Un dollaro d'onore, un film capace di destare il mio interesse ad ogni casuale incontro e a qualsiasi punto ne incominci l'ennesima visione (ormai, quanto a visioni integrali, saranno oltre la ventina, senza contare le innumerevoli volte che ne ho visionati dei frammenti).

Forse sarà il fatto che la porta che apre timidamente Dude (Dean Martin) all'inizio sia quella del retro, quella dalla quale passano i reietti, mentre una chitarra suona sommessamente Blowin' Wild , val la pena ricordare anche le liriche su questa musica (e rieccoci, ora bisogna anche citare la bellissima canzone di Ballata selvaggia (1953) ! http://www.youtube.com/watch?v=rz7z2kphMIo): "I was caught in her web just like the spider captures the fly". Sembra che Tiomkin abbia voluto suggerire immediatamente quali cause abbiano reso Dude un ubriacone, autocitandosi "Rimasi catturato nella sua rete proprio come un ragno cattura la mosca", cioè esattamente quello che accadde a Dude)?

 

Sarà che inizia il ritornello (prima era stata solo preparazione) "Maureen of mine", proprio mentre Dude guarda desideroso un bicchiere di Whiskey (vale la pena ricordare che le liriche di Ballata selvaggia si riferiscono ad una storia d'amore che "non può essere" ("our love never can be") e liberazione "Maureen of mine, set me free", proprio come quella che tormenta Dude)?

Sarà che fa un cenno di assenso con la testa, con quello sguardo così profondamente umano, come un bambino costretto a dipendere, quando Joe Burdette (Claude Akins) gli tende il bicchiere?

Sarà che lo sceriffo Chance (John Wayne) dà un calcio alla sputacchiera per impedire che l'amico di sempre si umili, con quel cenno di disappunto, visto dal basso all'alto, dal punto di vista di Dude, momento che segna anche l'abbandono di Blowin' Wild?

Saranno le lacrime che sembrano voler spuntare da un momento all'altro dagli occhi di quell'ubriacone dalle cui profondità emerge la sofferenza?

Lo sguardo di sfida di Joe verso Chance?

Chance che si dirige verso Joe, perchè il gesto di buttare un dollaro nella sputacchiera per umiliare qualcuno che è costretto a dipendere è quello di un vero criminale?

Il gesto dell'unica persona umana del saloon che ferma la mano di Joe, solo per buscarsi una pallottola, mentre il gregge sta a guardare (quell'attore, a quanto ho letto, era il padre di Kurt Russell)?

 

Questa giustamente celebre scena senza parole dice che c'è un uomo in difficoltà, che c'è il bullo abituato a schernirlo, che c'è l'amico che non sopporta di vederlo ridotto così, pronto a fronteggiare il bullo che dal canto suo si impunta in uno sguardo di sfida cialtrona (la legge nulla può contro questi atti criminali che appartengono alla sfera morale), il bullo che ride di vedere l'uomo in difficoltà colpire quello stesso amico in pena per lui, che gira per le strade permettendosi di disturbare le donne per bene a proprio piacimento.

Questa è la vita come purtroppo è in realtà, descritta alla perfezione in circa quattro memorabili minuti.

 

La storia di Dude è universale e realistica. E' in conseguenza dell'ubriacatura che si è indebolito, che è costretto a dipendere. Non è necessario essere ubriachi per riconoscersi in Dude. E' un uomo che i suoi simili sbeffeggiano, che costringono a mettersi in ginocchio per raccattare il dollaro dalla sputacchiera. Non sono tutti malvagi come Joe Burdette, quelli che glielo gettano. Perfino le persone ordinarie spesso sono trainate dal branco e, come pecore, non trattengono il riso di fronte alla disgraziata situazione di qualcuno, rendendola ancora peggiore.

 

Poco dopo, Dude ricambia Chance che porta ancora sul volto il sangue del colpo ricevuto, rendendogli possibile arrestare Joe.

Stupefacente capolavoro che basterebbe da solo a far entrare Rio Bravo dall'ingresso principale dei migliori western della storia del cinema (del cinema da me visto, è poco elegante specificarlo, ma lo devo fare: non ho certo visto tutto, e anche se avessi visto tutto, ritener le cose viste è tutt'altra faccenda; inoltre, la mia storia del cinema western non è quella di un altro, e ci tengo a specificarlo con un pò di civetteria, pappagallando il mahleriano "il mio Beethoven non è il vostro Beethoven").

 

Senza alcun dubbio, comunque, una delle più belle scene che abbia mai viste e riviste. Grazie anche al lavoro sopra le righe dei due attori. Ovvio che la scena funzioni meno su chi abbia in antipatia lo "yankee" John Wayne con la sua fantomatica aria da essere superiore e arrogante (che io non gli ho mai vista, forse avrò la vista corta), su chi, a differenza di me, non provi uno smisurato affetto per ogni tratto del viso di Dean Martin.

 

Un dollaro d'onore è molte cose tutte insieme. E', per esempio, la storia che lo sceriffo Chance ci racconta con lo sguardo. John Wayne, che lo interpreta, chiese a Howard Hawks:

 

- Tutte le cose interessanti della storia sono di Martin, vero?

- E' vero.

- E io cosa faccio?

- Se il tuo migliore amico diventasse alcolizzato, ma volesse riprendersi, tu non lo aiuteresti?

- Okay, ora so cosa fare.

 

La storia di Dude ci viene raccontata dallo stesso Dude e dallo sguardo di Chance che segue Dude.

Ce la racconta anche l'incontro di questi con Wheeler (Ward Bond), il vecchio amico di Chance:

 

- Il distintivo che portate mi aveva ingannato, sul momento. Non siete voi il tizio che i messicani chiamavano "bochoròn"?

- Avete indovinato, solo che è "borrachòn".

- Non ricordo di avervi mai visto in questo stato, prima d'ora.

- Non ubriaco? Forse avete ragione... sapete cosa significa "borrachòn"?

- No, non parlo lo spagnolo.

- Significa "ubriaco", ma se preferite darvi questo disturbo, il mio nome è Dude.

 

Il personaggio di Stumpy (Walter Brennan), il vecchio sciancato, anch'egli memorabile aiutante di Chance, è anch'egli un perdente, e Joe, da dietro le sbarre, ne conferma lo status simile, rivolgendosi a Dude:

 

- Preferisco un debosciato come te a quel chiacchierone. Come te la passi, borrachòn? Hai avuto le convulsioni?

 

Si incontra, per la prima volta dopo la scena della sputacchiera, qualcuno che sbeffeggia Dude, un elemento ricorrente molto importante nella storia di un uomo che tenta di uscire dallo stato di dipendenza.

 

La presentazione di Angie Dickinson (Feathers, che non è un nome, in realtà non veniamo mai a sapere come si chiama) la mostra immediatamente come quella che tiene in mano le redini nel rapporto con Chance, sebbene sia altrettanto corretto dire che Chance ne tenga parimenti le redini.

L'equilibrio mirabile sul quale si regge Rio Bravo, alternando momenti di commedia a momenti di tragedia, diventa sempre più chiara. Segue la crisi di Dude che si colpisce da solo per non sentire il dolore dell'astinenza.

 

Hawks ricorda: - Si sarebbe comportato come uno che si ubriaca nei nightclub, e io gli dissi: "Dean, conosco uno che si è colpito da solo perchè aveva i crampi." Mi guardò e io continuai a parlare. "Prova a farlo così", e fece un ottimo lavoro.

 

C'è lo sguardo di Chance, che lo porta a fare un giro di ronda del quale non c'è probabilmente bisogno, solo per aiutare l'amico.

 

Di nuovo non posso fare a meno di ammirare l'introduzione della tematica "anti" Mezzogiorno di fuoco (Hawks trovava ridicola l'idea di un uomo di legge, cioè un professionista, che va a chiedere aiuto a delle persone comuni) innestata senza forzature durante la ronda. E' Carlos (Pedro Gonzalez-Gonzalez) che li avverte che l'amico Pat sta parlando troppo di volerlo aiutare.

 

La mia idea personale sul tema è una via di mezzo: il fatto che Cooper fosse un professionista non esclude il fatto che fosse anche un essere umano, e che agli occhi degli amici tale dovesse apparire. E' pur vero che non sembra ben visto dai suoi compaesani, e che comunque il fatto di chiedere aiuto non sia una violenza. D'altra parte, Cooper chiede aiuto non per una cosa inevitabile, quanto perchè rimane in paese per orgoglio. La canzone, ancora una volta la canzone, ci viene in aiuto e chiarisce questo punto fin dai titoli di testa, sempre che si possa considerare una chiave di lettura consentita (secondo me le parole della canzone di apertura di un western dovrebbero far parte integrante della storia): "Or lie a coward, a craven coward in my grave" ("O giacerà un cordardo, un vile codardo nella mia tomba"). Da notare come il ritmo dell'accompagnamento sia praticamente identico a quello di Rio Bravo!

Più che altro Cooper mi sembra colpevole di un atto di orgoglio troppo umano e troppo poco da professionista (vedi le liriche, un uomo di legge non dovrebbe farsi influenzare da questioni di orgoglio). Probabilmente aveva il tempo di mettersi in salvo e chiedere aiuto ad altri professionisti, il film non mi sembra chiaro su questo punto.

Però è bene mettersi in testa che l'appassionato di western spesso chiude un occhio pur di vedere una storia ben girata e recitata.

 

Tornando per le strade di Rio Bravo, con altrettanta naturalezza, continua il tema di Dude, con l'offesa fortuita al borrachòn, e l'autogiustificazione che Wheeler adduce, di nuovo arricchendo il ritratto di Dude, o meglio avvicinandoci sempre più al personaggio facendoci conoscere gli altri.

 

- Non ricordo di averlo mai visto reggersi dritto in piedi senza nessuno che lo puntellasse.

 

Chance gli spiega che una volta Dude era il suo aiutante, svelto sia col cervello che con la pistola, fino a che una donna (argomento che Tiomkin ci aveva anticipato da par suo) lo prese nella rete "proprio come un ragno cattura una mosca", riducendolo in quello stato di mendicante, spingendolo a bere coi pochi cents che aveva, o alle spalle degli altri, fino a ieri sera.

 

L'inizio di Un dollaro d'onore è l'inizio del cambiamento di Dude. Una porta aperta decine di volte, ormai, quella del retro. Ma questa che apre il film, non è la stessa porta.

 

- Quanto credi che resisterà? - continua Wheeler - (...) Così devi anche aver cura di lui, eh?

 

Si tratta solo di una frase, ma la risposta di Chance è perfetta, senza sentimentalismi, rimanda ai fatti che parlano da sè ed al contempo esprimono il sentimento, aggiungendo ulteriori pennellate al quadro, pennellate che fanno la differenza.

 

- Se l'è cavata piuttosto bene in passato ad aver cura di me.

 

Non c'è solo lo sguardo di Chance a parlarci di Dude. C'è anche quello di Dude a parlarci di Chance. Basta una espressione fuggitiva, mentre lo sceriffo segue Feathers su per le scale, per dirci tutto su Chance e le donne.

 

L'episodio dell'assassinio di Wheeler ci porta ad aggiungere pennellate al quadro Dude/Chance. Si tratta di entrare nel saloon nel quale il killer fuggitivo è entrato, ma dal quale non è più uscito.

 

Chance: - Allora tu passa dietro, io entrerò da qui.

- Io invece vorrei provare...

- Vorresti provare che cosa?

- L'ingresso principale. Sono mesi che non me lo permettono.

- Credi di farcela?

- Vorrei accertarmene.

- Anch'io.

 

Dude entra dall'ingresso proibito, sotto lo sguardo interdetto dei presenti che si preparano a reagire contro il suo gesto di insubordinazione contro le regole del branco, quando la porta del retro sbatte alle spalle di Chance.

Dude, spronato dallo sguardo dell'amico, inizia a fare il suo lavoro.

 

- Cominciamo da te, Charlie. So che hai una doppietta, sotto il bancone. Prendila per le canne. Adagio.

- Credevo che volessi chiedermi da bere, sei a secco da un pezzo.

- Prima il dovere. Lasciala giù.

 

Chance lo osserva fare il suo lavoro, che meraviglia che è lo sguardo cangiante del Duca!

Le trappole spietate con cui i mediocri tormentano le persone in difficoltà scattano ancora.

Rimango ammirato sempre più dalla perfezione dei tempi narrativi, l'introduzione del fuggitivo, fino a quel momento invisibile, ci informa in anticipo su Dude che nessuno dei presenti verrà trovato con le scarpe infangate.

 

- Dude, tu ricominci a vederci doppio. Prova a bere un bicchiere (risate)

- Tieni, così ti passerà la sete. (un cowboy butta un dollaro nella sputacchiera, risate)

 

Lo sguardo serio di Chance incontra quello sofferente di Dude. Sembra di essere giunti in un vicolo cieco, ma accade un imprevisto. Delle gocce di sangue colano su un bicchiere di birra dal piano rialzato.

Dude sta al gioco, fingendo di confermare le previsioni del barman.

 

- Dammi qualcosa da bere, Charlie.

 

Gira su se stesso e colpisce l'assassino invisibile di Wheeler, che cade al piano di sotto, impresa che, insieme all'obbligo imposto al cowboy che gli aveva gettato il dollaro nella sputacchiera di raccoglierlo lui stesso, permette a Dude di fare un gradino verso la liberazione, come ci conferma Chance:

 

- D'ora in avanti potrai entrare dall'ingresso principale (I guess they'll let you in the front door from now on).

 

Sembra dunque che il caso Dude si avvii verso una felice risoluzione.

Seguono le lodi di Stumpy, ma il buon senso di Chance inquadra la situazione.

 

- Sei stato in gamba, questa sera, come ai tempi migliori. Ma sai il vero motivo perchè l'hai fatta franca? Ti hanno sottovalutato. L'ubriacone che fa il gradasso... e così li hai sorpresi, ma la prossima volta saranno più cauti, prima spareranno e poi si metteranno a ridere. Devi essere più prudente.

 

Continua l'arricchimento del leitmotiv, con il disappunto di Dude che, mentre ascolta "l'ingrato" Chance, tenta di arrotolarsi una sigaretta.

 

- Non ci riuscirei neanche con un sacco di tabacco.

 

Le due storie di donne, Dude/amante e Chance/Feathers, ora si incontrano, e permettono di far intravedere un altro piccolo passo in avanti di Dude, che scherza sulla sua storia:

 

- E' la prima volta che mi riesce di riderci sopra.

 

La ricostruzione di Dude continua con il recupero delle sue pistole, delle quali Chance aveva continuato a prendersi cura.

 

- Le ho recuperate dal tizio al quale le avevi vendute.

 

Sembra perfino di vedere - da ogni frase esce un quadro - Dude che si vende tutto, smontando la sua identità, pur di procurarsi l'alcol, mentre Chance ha continuato a sorvegliarne le azioni "in attesa del momento giusto".

 

L'episodio ha, come gli altri, grande valore simbolico: le armi, il simbolo della identità perduta (lo strumento del lavoro come deputy) e della virilità. I vestiti recuperati...

 

Segue un altro episodio fondamentale nel trattegiamento del quadro Dude, ancora una volta magicamente inserito al momento giusto dopo il momento della commedia. Si ode un doppio sparo, mentre siamo in albergo, e con Chance arriviamo trafelati davanti alla prigione della quale forse, presi dalla love story Chance/Feathers, ci eravamo dimenticati.

 

- Attento Chance, non entrare, quell'idiota mi ha sparato addosso.

- Stumpy, che succede?

- Niente di grave, ma c'era un tizio con un cappello nero che voleva entrare.

- Sono io quel tizio.

(...)

- Stumpy, era Dude col cappello nero.

- Dude? E chi lo sapeva. Non gli assomigliava davvero.

 

Memorabile il battibecco tra i due "diversi", sempre con lo sguardo di Chance a riflettercelo.

 

Stumpy: - Sei sempre andato in giro come il principe degli straccioni ed ora pretendi...

- [esasperato] Sta' zitto, è cosa passata, chiuso!... non te lo far ripetere un'altra volta!

 

Chance lo rimprovera per l'eccessiva severità, e Dude dice un'altra delle battute indimenticabili del film, il climax della scena con l'ondata di disappunto, con quella voce lì, quello sguardo lì che aveva Dean Martin:

 

- Va bene, ho torto.

 

La perfezione della scena sta sia nel tempo giusto, che nell'acutezza di aver colto lo svolgersi dell'evoluzione di Dude. Sembrava una forcella di crescendo, la sua, quando "un banale imprevisto" (il vecchio Stumpy che gli spara) ne fa saltare i nervi, con tanta più potenza quanto maggiore era la soddisfazione di essersi rimesso in ghingheri. Tutta l'evoluzione sembra messa da parte, gli sforzi fatti per non bere, i colpi tirati da solo alla propria gamba, l'impresa nel saloon di Burdette. Tutto questo cade di fronte a un "banale imprevisto" che assume proporzioni ingiustificate. Un piccolo accadimento che richiama il passato, cancellando i progressi notevoli. Potrebbe essere la descrizione di un caso tipico in un libro di psicologia, tanto è perfetto.

 

Tanto più sorprendente, è che dopo un'ora e venticinque minuti di film, ci attendono altre scene memorabili, sempre mirabilmente in equilibrio con il tutto. Chance che prende in braccio Feathers, mentre si sta sacrificando a fare la guardia per l'uomo che ama e che non vuole aiuti, ad esempio, come ci fa notare un critico negli speciali del blu ray.

 

Di nuovo, con lo spuntare dell'alba, torna la storia di Dude da seguire.

E' solo, appoggiato alla staccionata, non riesce ad arrotolarsi la sigaretta, motivo già sapientemente introdotto.

Chance aggiunge un tassello spiegando a Stumpy il motivo del suo comportamento severo verso Dude.

 

- Prova ad aver compassione di lui e vedrai che in pochi giorni finirà peggio di prima.

 

Ennesima scena memorabile:

Colorado e Feathers aiutano lo sceriffo con un vaso da fiori l'una, passando il fucile e nello stesso tempo eliminando uno dei bandidos, l'altro.

(Stando a quel che ho letto su un sito, la scena di Mississippi in El Dorado, quella che lo vede gettarsi sotto il cavallo in corsa per poi alzarsi e sparare, era stata dapprima pensata per Colorado, ma poi non inserita nel film.

Colorado mostra grande abilità, come reagirà Dude?

 

Segue uno dei momenti nodali, tra i più commoventi, nel rapporto Dude/Chance, e quindi dell'intero film .

 

- Se ci fosse stato Colorado al posto mio questo non sarebbe successo. Posso alzarmi da me! Ci sono cascato... sono usciti in silenzio dalla baracca e mi hanno semi asfissiato nella vasca, poi hanno avuto buon gioco. Ai tempi passati, Chance, ero in gamba. Mi sono rovinato. Un uomo dovrebbe avere il buon senso di capire quando non vale più niente.

- Dove vuoi andare?

- Toglimi le mani di dosso!

- Ti ho chiesto dove vuoi andare.

- A che ti serve un uomo su cui non puoi fare assegnamento? Una notte di crisi e sono finito, un banale incidente e i miei nervi vanno a pezzi. Ho tentato, ho fatto di tutto, e che cosa ho concluso? Guardami. Ho un continuo tremore. Che cosa si può fare con le mani in questo stato? Sono finito, ti lascio, Joe, vado via.

- E va bene, vattene, nessuno cerca di fermarti. Se vuoi andartene, va. Ritorna alle tue bottiglie, ubriacati. Però ricordati: se qualcuno ti getterà un dollaro nella sputacchiera, non aspettare che io faccia qualcosa per aiutarti, mettiti in ginocchio e raccoglilo.

 

Dude lo schiaffeggia, e si scusa.

 

- Le scuse stanno a zero, Dude. E' la seconda volta che mi colpisci, non ci provare ancora. Forse hai ragione tu, forse non vali più niente.

 

Imparare a stimarsi è difficile anche per le persone "comuni", immaginarsi lo scoramento di un ubriaco: anche "un banale incidente" diventa una tragedia. Un dollaro d'onore è un film che parla di noi.

Tornato alla prigione, Dude si sente "braccato" dalla bravura di un altro, dall'ammirazione che Chance dimostra per lui.

 

- E' della stessa classe che avevo io un tempo?

- Io direi molto vicino. Anzi, non credo che ci sia molta differenza.

- Allora non hai rimesso nel cambio tra lui e me (getta il distintivo sul tavolo)

(...)

- [Mostrando le mani a Stumpy] Guarda, non fanno impressione eh? Il tremito aumenta sempre, che cosa può fare un uomo con mani simili? Avanti, parla, sii sincero.

- Bè, bevi qualcosa, Chance ti ha autorizzato. E' vero Chance, oppure ho capito male?

Chance: - Che si scoli tutta la bottiglia.

- E Allora, coraggio.

 

Si versa da bere, inizia la musica, Stumpy fa per chiudere la finestra. Di nuovo un "banale avvenimento", il deguejo che Nathan Burdette ha ordinato di suonare agli assediati, interviene sulla psiche di Dude.

 

- Stumpy. Non chiudere [chiudendo le imposte, non si sente più il suono della tromba. Rimette il whiskey nella bottiglia]. Non ne ho versata una goccia, il tremito è sparito soltanto per quel pezzo di musica. Finchè non ho udito quella canzone, avevo dimenticato come mi sono rovinato. Comunque vadano le cose ora, non credo che lo dimenticherò più. Chance, ho deciso di fare un altro tentativo. Stumpy può riprendersi la bottiglia.

 

Segue l'ennesimo miracoloso bilanciamento con la nota comica. E' proprio vero, Un dollaro d'onore ha tutto come dice John Carpenter, e come ho sempre sentito dire a mio padre prima di averlo sentito dire dal famoso regista: la serietà, la tristezza, l'allegria, il gioco... la Vita, appunto. E' un'elegia alla vita stessa, al suo scorrere placida come il Rio Bravo della canzone.

 

La bellezza dei dialoghi è tale, che bastano da soli a rendere gradito il ritorno sullo stesso tema, e forse a farmi perdonare dell'averne citati tanti, ma non mi stufo mai di ascoltarli. Si potevano dire le stesse cose in poche parole, lo so bene, ma non posso rinunciare a ripetermi questi dialoghi, a fare la fatica di trascriverli. In fondo non sto facendo altro che ripetere i dialoghi ascoltati e riascoltati, ma che altro c'è da dire? Se stessi parlando con un amico, ripeterei i dialoghi come se da soli bastassero a giustificare il mio entusiasmo. Non esprimerei opinioni, come non ne esprimo qua. Celebro insieme a chi, come me, ama il film.

 

Dude - Come sai, io le donne non le conosco.

Chance: - Fra poco mi dirai che hai dimenticato anche quella.

- Bè, si può dimenticare, certe volte... certe altre non è facile. Basta un fatto nuovo, e si dimentica. E per quanto riguarda me, è così, non ho più bisogno neanche di bere.

 

C'è nuovamente una osservazione capitale nella frase di Dude: "Basta un fatto nuovo, e si dimentica".

 

Sergio Leone, che ammirava il film, si lamentò della scena di allegra riunione con le celebri canzoni My Rifle, My Pony, and Me e Get Along Home, Cindy. Non trovo il libro per riportare il virgolettato, ma più o meno il suo disappunto risunava così:

- Non gli avessero mai dato una chitarra, non avesse mai cantato, lo ricorderei con piacere anche maggiore.

 

Una osservazione che trovo assai dubbia, a proposito di una scena fantastica che ci regala non solo due mirabili canzoni, ma anche un momento di rinforzo dell'unione del gruppo.

 

In Un dollaro d'onore c'è una figura di riferimento che non crolla, che mantiene la fiducia aspettando il momento giusto, non tutto il mondo è fatto di mediocri pronti a ridere del Borrachòn. Sono pochi quelli che accendono la miccia, la maggior parte sono dei trascinati, bisognosi di un esempio opposto. Chance non rappresenta solamente la chance esteriore fornita al tipo comune (Dude significa "tipo, tizio"), è una figura benevola e incoraggiante che deve essere sviluppata all'interno. Rio Bravo, coi suoi personaggi magicamente disegnati, potrebbe benissimo essere il dialogo interiore che tutti avremmo disperatamente bisogno di sviluppare in noi stessi. Forse è per questo che non mi stanco mai di rivederlo e di ripetermene i dialoghi memorabili.

 

Sulla regia di Howard Hawks

Dopo quattro anni senza lavorare, a causa del fallimento di La regina delle piramidi nel 1954 (un film che io amo moltissimo, invece), ritornò dall'Europa in tempo per realizzare una pellicola che farebbe la fortuna di qualsiasi regista.

 

"Lo intrigò il fatto [notando le reazioni della gente ai neonati telefilm] di vedere che ciò che alla gente piaceva erano i personaggi. Ogni settimana tornavano per i personaggi, più che per la trama. Secondo lui alla gente non interessava la storia, ma le persone, e per questo seguivano le serie episodio dopo episodio."

 

Hawks: "In effetti, analizzando Rio Bravo, si ritrovano tre serie televisive, separate in tre parti complete. Sarebbero state ottime serie televisive."

 

"Non mi piacque Mezzogiorno di fuoco. Non mi sembrava realistico. Si pretende che uno con la pistola sia buono. Va in giro come un pollo spennato a carcare qualcuno che lo aiuti. [SPOILERS di Mezzogiorno di fuoco] Alla fine, la moglie quacchera gli salva la pelle. [ FINE SPOILERS di Mezzogiorno di fuoco] E' una cosa ridicola, quell'uomo era un professionista."

 

Sull'interpretazione di John Wayne

La perfezione.

John Carpenter ci informa sulla camminata tipica del personaggio Wayne, ricorrente : Lui stesso disse: "non sono mai stato un grande attore, così ho provato a fare questa cosa di John Wayne."

 

Sull'interpretazione di Dean Martin

Si può solo ringraziare il Signore che sia stato scelto lui.

Howard Hawks, per la parte di Dude, considerò almeno venti attori diversi, quando gli proposero Martin.

- Arrivò il suo agente, e mi disse "Perchè non provi a parlargli?" E io risposi: "Va bene, domattina alle 9.30"

E lui: "Bè, non saprei".Allora gli dissi che se voleva venire, l'appuntamento era quello.

Dean arrivò e disse: "Sono un pò di fretta. Ho fatto uno spettacolo fino a mezzanotte a Las Vegas. Mi sono svegliato presto, ho noleggiato un aereo per venire qui e ho avuto qualche problema ad arrivare".

Dissi: "Hai fatto tutto questo per arrivare alle 9.30?" e lui: "Sì".

Parlammo per qualche minuto, poi dissi "Allora sali al reparto guardaroba". "Cosa vuoi dire?" e io: "Lo farai tu. Ti servono i vestiti. Sapevo che avrebbe lavorato duro, e sapevo che se avesse lavorato duro, saremmo andati perfettamente d'accordo. Lavorò bene sul personaggio dell'ubriacone."

 

Ancora Hawks:

- Gli dissi: "Vai e vestiti in un modo che credi appropriato al tuo personaggio." Ritornò vestito di tutto punto da pistolero. Dissi: "Non somigli agli ubriaconi che conosco. La maggior parte portano una camicia strappata o la canottiera più malandata che esista. Disse: "Va bene, va bene. Sarai ancora qui fra due ore?" Risposi di sì, e ritornò vestito come lo vedete nel film.

 

Sull'interpretazione di Ricky Nelson

Altra scelta perfetta.

Ricky Nelson era una grande stella, in quel periodo. Recitava in un telefilm che durò parecchi anni (...) e poi divenne una rock star in televisione nei titoli di coda della serie dei suoi genitori (...) in effetti, quando il film uscì, Ricky, anche se compariva terzo nei titoli, era la persona di maggiore successo in quel cast.

 

Sull'interpretazione di Angie Dickinson

Come non l'ho mai più rivista.

 

Sull'interpretazione di Walter Brennan

La perfezione assoluta.

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