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Riff Raff

Regia di Ken Loach vedi scheda film

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La recensione su Riff Raff

di articolotre
8 stelle

. . . . Ken "il rosso" dalla parte dei "penultimi" . . . .

• Spesso Ken Loach viene visto come un regista "contro", ferocemente critico della società. Credo che per comprendere al meglio i suoi film sarebbe utile considerare un altro punto di vista, quello di Ken Loach come un regista "pro", ferocemente "dalla parte di". Sì, un regista, un uomo, talmente dalla parte di quelli che ama che senza smettere di seguirli e di capirli sa coglierne anche le debolezze, gli errori e, quando ci sono, le colpe.

 

• I lavoratori, i padri, le madri, i giovani che Ken Loach in quasi tutti i suoi film segue non rappresentano la middle class, l'inglese medio, ma nemmeno "gli ultimi", i disperati della miseria, della malattia e della droga. Segue le sorti di quell'ampio strato che per condizione socio-economico-culturale potremmo definire dei "penultimi", quelli che un lavoro più o meno incerto e sottopagato ce l'hanno, così come hanno un luogo dove abitare a volte malconcio a volte in occupazione, e magari anche un qualche mezzo per spostarsi.

 

• In Riff-Raff seguiamo le vicende di una decina di operai edili che lavorano fuori contratto, senza contributi e senza i diritti di legge, per un'impresa di demolizioni e costruzioni del tutto irregolare nel pieno dell'era del liberismo selvaggio thatcheriano. Sono inglesi, neri, stranieri uniti dal fatto di condividere le stesse fatiche, solidali più per naturale istinto che per elaborata visione della vita. Di uno di essi, seguiamo gli alti e bassi del rapporto con la sua ragazza, di altri ancora vicende simpatiche e altre dolorose. Il film è bello, da vedere.

 

scena

Riff Raff (1990): scena

 

• Un finale molto forte si presta a diverse valutazioni, da chiedersi quale sia quella del regista che lo ha girato. Meno dubbio è il significato metaforico degli ineliminabili topi che compaiono tanto all'inizio quanto alla fine del film e che i muratori cercano di accoppare in una delle scene centrali. Interessante mettere a confronto alcuni episodi: all'operaio che ruba e rivende un attrezzo non succede niente, mentre quello che va a chiedere, cappello in mano, la messa a norma delle misure di sicurezza è subito licenziato; a quello che va a fare il bagno nel bagno padronale non succede niente, mentre quello che si permette di fare una telefonata dal telefono del capetto locale finisce in galera. Quasi che un potere illegittimo e usurpatore possa tollerare chi ruba o se ne approfitta proprio come fa lui, mentre non tollera chi lo vorrebbe regolare o intromettersi.

 

• Sceneggiato dall'ex operaio edile Bill Jess, autore anche del testo, Riff Raff ha riportato premi al Festival di Cannes, alla Settimana Internazionale del Cinema di Valladolid e all'European Film Adwards del 1991.

 

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