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È ricca, la sposo e l'ammazzo

Regia di Elaine May vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su È ricca, la sposo e l'ammazzo

di rocky85
8 stelle

Henry Graham, personaggio indimenticabile nella lunga carrellata di quelli interpretati dal grande Walter Matthau. Scapolo di famiglia ricchissima, non ha mai lavorato un giorno in vita sua, ha un maggiordomo, un avvocato di fiducia e una Ferrari che lo rimane costantemente a piedi per via delle valvole incrostate. Un bel giorno, la triste scoperta: il suo stile di vita ed il suo desiderio di vivere spendendo 200.000 dollari l’anno nonostante la rendita del suo capitale fosse solo di 90.000, lo hanno ridotto alla bancarotta e senza più un soldo in tasca. Appena saputa la notizia, il suo fedele maggiordomo, non prima di avergli consegnato cinicamente il preavviso di dimissioni, gli suggerisce di fare “ciò che ogni gentiluomo di analoga educazione e temperamento farebbe nella sua situazione”. “Suicidarmi?” ribatte sconsolato Henry. “No, non intendevo il suicidio, intendevo suggerirle il matrimonio”. L’idea è questa: trovare, entro il più breve tempo possibile e prima che scada l’ipoteca sul prestito concessogli dallo zio, una donna con una dote ricchissima, farla innamorare e sposarla. E poi, preferibilmente, liberarsi di lei. La prescelta è Henrietta Lowell (Elaine May), ricca ereditiera che scrive articoli di botanica, sola, bruttina, maldestra e incredibilmente imbranata. “E’ perfetta”, sospira imperturbabile Henry. Una volta raggiunto lo scopo, a Henry non resta che sbarazzarsi di lei, perché “quella donna è una minaccia non solo per la salute, ma per la civiltà occidentale come noi la concepiamo: non ha il diritto di vivere!”

E’ ricca, la sposo e l’ammazzo è una strepitosa commedia nera, dal ritmo scoppiettante ed esilarante. Scritto e diretto dalla stessa Elaine May che interpreta la parte di Henrietta, è un susseguirsi di battute fulminanti e di eventi dissacranti, condotti con una cattiveria ed un cinismo impagabili. Grandissimo merito, però, è soprattutto di un magistrale Walter Matthau: perfido, freddo, sprezzante, magnificamente accigliato. Indimenticabile quando, scoperto che è ormai in bancarotta, se ne va triste in giro per i luoghi abituali ai quali dovrà rinunciare; quando osserva imperturbabile tutti i guai combinati dalla sua promessa sposa; quando, per farle una esilarante proposta di matrimonio, ingurgita senza sosta bicchieri di vino per trovare il coraggio, o ancora quando progetta di ucciderla mentre lei è appesa con una corda ad un dirupo per trovare foglie non ancora classificate. Peccato soltanto per il finale buonista imposto dalla produzione, che scontentò la stessa regista. Ma anche così, è un’opera spassosissima ed una tra le commedie più riuscite del cinema americano degli anni Settanta.

 

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