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La mossa del pinguino

Regia di Claudio Amendola vedi scheda film

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La recensione su La mossa del pinguino

di barabbovich
4 stelle

Bruno (Leo) è sotto sfratto, lavora di notte per 800 euro al mese come uomo delle pulizie in un museo capitolino e ha una moglie (Einaudi) e un figlio di nove anni. Eppure continua a escogitare idee per "svoltare". L'ultima è quella di andare a partecipare alle olimpiadi invernali come squadra di curling, una specie di gioco delle bocce su ghiaccio. E così, oltre all'amico di sempre Salvatore (Memphis), assolda un vigile urbano in pensione con la passione delle bocce (Fantastichini) e un avanzo di galera con quella del biliardo (Fassari). L'armata Brancaleone del ghiaccio, tra ripensamenti e dissapori, si mette così in viaggio verso il Piemonte.
Raccontato tutto come un lunghissimo flashback (l'azione si compie nel 2005), il film d'esordio alla regia di Claudio Amendola è la solita commedia innocua, con equo dosaggio di ingredienti agrodolci, che parte dal pretesto dello sfondo sociologico del precariato per poi fornire una copia sbiadita del già mediocre Full Monty (ma un'idea molto simile nella quale era coinvolto lo sport la si ritrova anche in Machan). Qualche inusuale ripresa dal basso, il clima cameratesco che emerge dal piacere di dirigere attori che sono anche degli amici e le battute del figlio del protagonista sono gli unici elementi di interesse del film.

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