Regia di Scott Frank vedi scheda film
Guardi le notizie in televisione, leggi sulla carta stampata e milioni sono le donne uccise oppure oggetto di sevizie atroci o peggio mutilazioni invalidanti. Il regista Scott Frank (Sguardo nel vuoto, 2007) apre il suo film La Preda Perfetta, on un primo piano su un corpo femminile svestito, percorre l'intera figura che ci appare in atteggiamenti amorosio, per concludere la sequenza sul viso in lacrime della preda bionda, a cui un cerotto impedisce di gridare: la sequenza esprime tutto il pensiero dell'autore con una forza e una bellezza visiva espressa in pochi altri film. In breve la vicenda tratta di un ex poliziotto ed ex alcolizzato Matt Scudder (Liam Neeson), reinventatosi nvestigatore privato abusivo, che viene incaricato di trovare gli assassini della moglie di Kenny Kristo (Dan Stevens), spacciatore in carriera nella New York del 1999. Occupandosi di questo caso, la signora Kristo verrà ritrovata tagliata a pezzi incelofanati nel bagagliaio di un'auto, si imbatterà in atrocità analoghe, sempre perpetuate su donne che hanno affinità con il torbido mondo degli stupefacenti. Un thriller con buona tensione narrative e sufficiente approfondimento dei personaggi. Ridotta al minimo la visione del sangue, il regista si preoccupa maggiormente della nitidezza d'immagine e del taglio surreale di vicende tanto efferate e crudeli. Alcune sequenze sono da incorniciare, i sacchetti galleggianti al cimitero, il necroforo suicida, il sottofondo sonoro della ragazzina che saluta e attraversa con il cane al guinzaglio e lo sguardo ipnotico di Matt nel finale, alternando dramma e farsa con sapienza e credibilità. La sceneggiatura talvolta zoppica e la narrazione ne risente ma la macchina da presa sicura, salva il risultato.
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